A metà degli anni ’60 la personalità artistica di Bob Dylan è contesa tra un passato folk e un futuro rock: Bringing It All Back Home replica la dicotomia, forzando le regole di entrambi i generi per superarli. ‘Maggie’s Farm’ è un uragano boogie e blues che fa da ideale contraltare alla filastrocca acustica ‘Mr. Tambourine Man’, ma il visionario lirismo del songwriter di Duluth rende speciali resoconti onirici e tenere canzoni d’amore, anche quando sono sostenute da un’intera band elettrica.