Da San Basilio a Sanremo, quella di Ultimo è una moderna favola italiana in cui il rap si fonde con la musica d’autore. Con un nome d’arte che è già manifesto del desiderio di cantare per chi sta ai margini della società, Niccolò Moriconi (Roma, 1996) studia pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia e nel 2016 vince il contest indetto dall’etichetta Honiro, ammaliata dalla sua raffinata combinazione di hip-hop e intimismo. Sulla scia del successo di Pianeti, album di debutto del 2017, la vittoria nella sezione Nuove Proposte del 68esimo Festival della canzone italiana con ‘Il ballo delle incertezze’ fa da trampolino per il decollo di Peter Pan e spiana definitivamente la strada al “cantautorap”, come si è autodefinito il poeta di periferia, capace di insinuare tra i tasti un approccio da MC in versione dilatata. L’amore, la solitudine e la fragilità sono temi ricorrenti nei brani dell’artista, che nel 2019, con Colpa delle favole, chiude una trilogia da top ten e continua il suo percorso sul palco dell’Ariston, di fronte alla curva dell’Olimpico o in dimensioni più ristrette ed esclusive, come quella di Piazza Liberty per l’Apple Store Live. Nel 2021, il concerto in streaming dal Parco Archeologico del Colosseo è l’ennesima prova di forza, nonché una nuova dichiarazione del legame con la capitale di una popstar che non perde il gusto di cantare in dialetto.