Ultima uscita
- 15 MAR 2024
- 8 brani
- Bach: Cello Suites Nos. 1-6, BWV 1007-1012 (2009 Remaster) · 1900
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 1997
- Six Evolutions - Bach: Cello Suites · 2018
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 2003
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 1997
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 2003
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 2003
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 2003
- Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone (Remastered) · 2003
- Brahms: The Piano Trios · 2017
Album essenziali
- “Che genere di potere possiede questa musica per continuare ancora oggi, a distanza di 300 anni, a guidarci in tempi difficili?”, rifletteva Yo-Yo Ma sul proprio sito web, prima di dare alle stampe il terzo lavoro dedicato alle suite per violoncello di Bach. È evidente come con queste interpretazioni sia riuscito a rispondere alla domanda in modo eloquente e con grande efficacia. Per Ma, che ancora esegue regolarmente queste composizioni in concerto, l’opera del maestro tedesco presenta “una varietà infinità”, frutto della volontà di “comprendere tutto ciò che un violoncello può fare”. “Lo vedo come un periodo sabbatico”, dice parlando delle sei suite scritte dal compositore nell’unico lasso di tempo della propria vita che non lo vide al lavoro per la chiesa. “In altre parole, gli anni in cui si divertiva pensando ‘Cosa posso fare in un laboratorio che mi consente di cimentarmi in tutti questi esperimenti?’” Il musicista statunitense nota inoltre come in queste partiture Bach non esplori solo le potenzialità dello strumento stesso, ma anche la capacità della musica di esprimere l’inesprimibile, ispirandosi persino ai concetti di natura e umanità. Goditi le parole con cui Yo-Yo ci guida nella scoperta di tutte le suite, offrendoci uno sguardo privilegiato sulle proprie letture. Unaccompanied Cello Suite No. 1 in G Major “La Suite n. 1 è stata la prima che ho imparato, quando avevo quattro anni. Per quanto mi riguarda, descrive sempre qualcosa di legato alla natura o all’acqua, qualcosa di straordinariamente vario. Ma nel mezzo del movimento di apertura, c’è un elemento interessante: a un certo punto, la musica si ferma e poi riparte più forte di prima. È parte di un disegno che Bach ha sperimentato più e più volte, e non è dissimile da ciò che accade nella società”. Unaccompanied Cello Suite No. 2 in D Minor “Il movimento iniziale è stato il primo pezzo che ho interpretato a Parigi, quando avevo cinque anni. Come molte delle suite, la n. 2 ha una testa, un cuore e delle mani: la Sarabanda rappresenta il cuore, mentre i Minuetti e la Giga sono le gambe. Di nuovo, nel primo movimento c’è un’interruzione. Si percepisce lo strenuo tentativo di arrivare da qualche parte, e una sorta di abbattimento che vanifica tale tensione, anche se la musica continua a sforzarsi. La composizione si conclude però con una nota di speranza. A oggi, è una delle mie suite preferite”. Unaccompanied Cello Suite No. 3 in C Major “È bellissimo trovare un pezzo che trasmette pura gioia. Gioia ed esaltazione nei confronti dei traguardi raggiunti dall’umanità. Gioia ed esaltazione nei confronti di ciò che ci viene offerto dalla generosità della natura. Nella Suite n. 3, questa idea trova pieno compimento, ed è parte integrante del desiderio di Bach di comprendere tutto ciò che un violoncello può fare”. Unaccompanied Cello Suite No. 4 in E-Flat Major “Dopo tre suite, Bach pensa di conoscere completamente il violoncello, ma poi si chiede ‘Può fare ciò che desidero?’. A partire dalla n. 4, espande le potenzialità dello strumento, ma inizia anche a giocare con le strutture e conduce chi ascolta in luoghi peculiari. È un esito straordinario. Con questa partitura veniamo trasportati in territori meravigliosi”. Unaccompanied Cello Suite No. 5 in C Minor “Sappiamo che Bach non era soddisfatto di determinati organi a canne, che non riuscivano a fare abbastanza. Questo discorso valeva anche per il violoncello. Arrivato alla Suite n. 5, decide che vuole un suono più ricco. Ma lo strumento non può garantire questo risultato, quindi sapete cosa fa? Abbassa la tonalità di una corda, e ciò gli permette di esplorare ambientazioni emotive. Inoltre, espande la struttura. Invece di rendere il preludio una pura improvvisazione, ci aggiunge una fuga: il modo più complesso in cui veniva organizzata la musica dell’epoca. Poi, tutte le danze successive attraversano una sorta di portale che spalanca nuove dimensioni”. Unaccompanied Cello Suite No. 6 in D Major “Bach pensa di conoscere tutto ciò che riguarda lo strumento, ma vuole che faccia qualcosa in più. Perciò, ha composto la Suite n. 6 con una corda supplementare, trovando un mezzo per raggiungere il suo obiettivo. Noi la suoniamo con il violoncello, ma ci porta a esplorarne le tonalità più alte, che sono molto difficili. Lo scopo non è legato alla tecnica, ma all’idea di creare un’architettura. Questa è la suite in cui punta al cielo e ti conduce al sublime, verso la trascendenza, verso la celebrazione cosmica. È un risultato incredibile. Dopo aver composto la Sesta, non ha scritto una settima. Perché il sette è il numero del riposo, è lo Shabat”.
- Azul, la composizione di Osvaldo Golijov per il celebre musicista Yo-Yo Ma, esplora le possibilità del violoncello in ogni sua sfaccettatura. Il solista però non è il protagonista assoluto secondo il classico schema concertante, ma si trova a dividere la scena con due percussionisti e con l’innovativo hyper-accordion. Timbri originali e imprevedibili slanci ritmici vengono impreziositi dall’accompagnamento dell’acclamata formazione The Knights, diretta da Eric Jacobsen. Completano il disco altre affascinanti creazioni di artisti del calibro di Karlheinz Stockhausen e Sufjan Stevens.
- La domanda profonda dell'eclettico ensemble: quali sono i luoghi che chiamiamo casa?
- 2021
Playlist: artisti
- Un violoncellista dal suono ricercato e grande generosità.
- Il violoncellista guida inediti dialoghi tra country e classica.
- “Bach ti porta alla trascendenza e alla celebrazione cosmica”.
- Il virtuoso violoncellista Yo-Yo Ma chiacchiera con Zane Lowe a New York.
Album live
Collaborazioni
- Hrishikesh Hirway
- Raffi & Lindsay Munroe
- Hugh Wolff & The Saint Paul Chamber Orchestra
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Informazioni su Yo-Yo Ma
Più che un indiscusso virtuoso contemporaneo del violoncello, Yo-Yo Ma è un promotore dell’impegno interculturale e dell’attivismo musicale, a proprio agio tanto su Bach e nel repertorio brasiliano quanto su Elgar e sulle colonne sonore, così come nel folklore dei Monti Appalachi e della Mongolia. Con un catalogo di oltre 100 album, si è esibito per nove presidenti degli Stati Uniti ed è un Messaggero di pace delle Nazioni Unite. Nato nel 1955 da genitori cinesi residenti a Parigi, ha iniziato gli studi col padre all’età di quattro anni, per poi frequentare la Juilliard School e Harvard in seguito al trasferimento della famiglia dalla sponda opposta dell’Atlantico. La vittoria dell’Avery Fisher Prize nel 1978 ha in qualche modo aperto la strada alla firma con la CBS Masterworks (oggi Sony Classical), per la quale, tra il 1983 e il 2018, ha inciso tre volte le Suite per violoncello di Bach. Protagonista di durevoli sodalizi con stelle quali il pianista Emanuel Ax, il contrabbassista Edgar Meyer e il violinista Isaac Stern, nel 1998 ha creato il metamorfico collettivo Silkroad Ensemble e si è dedicato nel tempo al jazz con Bobby McFerrin (Hush, 1992), al bluegrass su Appalachia Waltz (1996) e The Goat Rodeo Sessions (2011), alla produzione di Astor Piazzolla su Soul of the Tango (1997) e ai temi filmici sulle composizioni di Tan Dun per La tigre e il dragone (2000). Sebbene sia un volto ricorrente nelle occasioni che vedono riuniti i leader mondiali, Songs of Comfort and Hope (2020) ne dimostra l’esempio di uno spiccato interesse fattivo per il miglioramento delle condizioni delle persone comuni.
- LUOGO DI NASCITA
- Paris, France
- DATA DI NASCITA
- 7 ottobre 1955
- GENERE
- Musica classica