Raf

La facilità di riassumere le epoche a livello narrativo e sonoro è la cifra con cui Raf ha costruito la propria fama di cantautore sui generis, capace di sintetizzare respiro internazionale e un gusto innato per la melodia profondamente italiano. • Già attivo nei primi anni ’80 con i Cafè Caracas, nel 1984 pubblica Self Control, lavoro totalmente in inglese che sull’onda della title track si rivela cult italo disco. • Tra 1987 e 1989, il passaggio alla lingua madre lo porta a Sanremo in qualità di autore della trionfale ‘Si può dare di più’ per il trio Morandi-Ruggeri-Tozzi e anche in veste di interprete con ‘Inevitabile follia’ e ‘Cosa resterà degli anni 80’, inno generazionale ad alto tasso di nostalgia preventiva. • In chiusura di decennio, vince il Festivalbar con ‘Ti pretendo’ (1989), per poi ripetersi nel 1993 con ‘Il battito animale’, emblematico di una soggiacente affinità col rap e singolo di punta del campione di vendite Cannibali. • Le esplorazioni rock di fine millennio, le conquiste pop e l’ormai certificato talento per la ballata confluiscono nel 2001 in Iperbole, che inaugura una fase di maturità artistica e di raffinata ricerca sul piano dello stile, evidente tanto in Numeri (2011) quanto nelle riletture elettroniche di Le ragioni del cuore (2012). • A sette anni di distanza dall’ultimo album di inediti, ‘Cherie’ propone la versione estiva 2022 di un artista rinfrancato dal groove del funk e dal vento dell’hip-hop.