Dotato di determinazione e di uno straordinario talento per le sei corde, Alex Britti si è fatto presto notare come uno dei chitarristi nostrani più dotati, nonché maestro della fusione tra virtuosismi e carezze mainstream. • Inizia a esibirsi nel circuito romano fin dall’età di 14 anni, dando sfoggio di una sensibilità e di una predisposizione per il blues che gli valgono l’attenzione di nomi di rilievo. Negli anni ’90, viene invitato come musicista di supporto nei tour di Buddy Miles e Billy Preston. • Se l’album di debutto del 1992 si distingue per richiami a Eric Clapton e alla tradizione della musica leggera italiana, il secondo disco It. Pop (1998) è un tripudio di verve uptempo e confessioni d’amore e di dolore, nonché un compendio di hit, fra cui spiccano ‘Oggi sono io’ e ‘Sola una volta’. • Cavalcando l’onda del successo, il mix di funk e romanticismo da nuovo millennio de La vasca (2000) conquista nuovamente le chart, grazie a pezzi da falò come il brano omonimo e la passionale ‘Una su 1.000.000’. • Nel 2003, arriva secondo sul palco dell’Ariston con la canzone ‘7000 caffè’, poi inclusa in 3, mentre nel 2005 esce Festa, che si avvale del contributo alla scrittura di Maurizio Costanzo. • I due volumi di In nome dell’amore (2015, 2017), che lasciano principalmente spazio ai sentimenti, trovano il proprio contrappeso nel 2022 in Mojo (2022), che si avventura invece nei territori inesplorati della world music.