Quello percorso da Nayt nel panorama dell’hip-hop italiano è un sentiero di continua maturazione, in cui flow e tecnica abbandonano progressivamente egotrip e dissing per planare nell’area dell’introspezione. ∙ Nel 2012, pubblica Nayt One, album d’esordio che vede il fedele 3D in regia e vanta la partecipazione di mostri sacri della scena come Emis Killa e Primo dei Cor Veleno: è la vetrina per lo stile da veterano di un padrone dell’extrabeat, determinato a rinnovare il sound della old school. ∙ Tra 2015 e 2019, la trilogia Raptus offre all’MC il palco discografico per mettere in mostra una strabiliante abilità nelle variazioni metriche e nel cambio di passo sul piano del flow, accompagnata da un’evoluzione a livello di coerenza della scrittura. ∙ Da Gemitaiz a tha Supreme, fino a Vegas Jones, sono innumerevoli i nomi altisonanti del settore che in questo periodo lo assoldano come ospite per collaborazioni in cui le sue barre brillano anche fuori dalla comfort zone produttiva. ∙ La doppia svolta del 2021 con MOOD e DOOM favorisce la consacrazione di una delle voci più originali del rap italiano, che riduce al minimo i featuring per avventurarsi con inedite scelte melodiche nell’abisso esistenziale. ∙ Nella sua prima settimana di vita, DOOM entra alla nona posizione nella Top 10 degli album di debutto più riprodotti in streaming a livello mondiale.