C’è la mano di un nume tutelare sul biglietto da visita con cui Fabri Fibra si presenta sulla scena rap nel 2002: già orientato su nuovi lidi R&B, è infatti Neffa a curare la produzione di Turbe giovanili, capolavoro old school che condensa le ansie adolescenziali di provincia in rime introspettive incastrate con classe su basi intrise di funk. Attivo da metà anni ’90 insieme a varie crew sorte attorno a Senigallia (dove nasce nel 1976), Fabri Fibra si cuce addosso il costume di Mr. Simpatia nel 2004, quando lessico esplicito, rabbia sociale e versi feroci scioccano un panorama ancora vergine a un approccio così caustico e privo di filtri. Anticipato da ‘Applausi Per Fibra’, Tradimento è l’album della svolta, che nel 2006 porta in vetta alle chart un mix di attacchi e schiette riflessioni su temi sensibili, sopra i tappeti strumentali stesi da Big Fish. Autoproclamatosi Bugiardo (2007), il Fibroga ne ha per tutti: duetta con Gianna Nannini e si cala nell’horrorcore insieme a Noyz Narcos, perfezionando il flow e raffinando i contenuti senza rinunciare al profilo di artista scomodo che, nel pieno dell’ondata anti-sistema, privilegia una vena riflessiva. Punteggiato di pochi tecnicismi, sperimentazioni brostep e sprazzi di cantato, lo sguardo esistenziale di Guerra E Pace (2013) precede l’apertura pop di Fenomeno (2017), che vede l’MC offrire il ritornello dell’estate ai Thegiornalisti, prefigurando una sfilza di featuring da ospite di lusso.