Radical Optimism

Radical Optimism

Dua Lipa ha grande fiducia nell’impatto dell’immaginazione sulla realtà. E a buon diritto. “So che sembrerà folle, ma mentre scrivevo il mio primo album stavo già pensando al terzo”, confessa a Zane Lowe di Apple Music. “Pensavo che per quel momento, magari, mi sarei guadagnata la possibilità di lavorare con i Tame Impala. Currents [fondamentale LP del 2015 del progetto di Kevin Parker] è un disco che mi ha completamente sconcertata”. Con Radical Optimism, che segue il clamoroso Future Nostalgia (2020) e la hit sfornata per il film Barbie ‘Dance The Night’ (2023), questo desiderio si è avverato. Le 11 tracce in scaletta sono state realizzate in sinergia con Parker, Tobias Jesso Jr. (cantautore indicato da Adele come la sua “arma segreta”), Danny L Harle (artista della scuderia PC Music che ha già collaborato con PinkPantheress e Caroline Polachek) e con l’alleata di lunga data Caroline Ailin, co-autrice di ‘New Rules’. La scelta di un team del genere è tutt’altro che scontata da parte di una superstar della caratura di Lipa, ma probabilmente anche qui l’ottimismo radicale ha giocato la sua parte. E la bontà della decisione è stata confermata dal primo brano realizzato da questa squadra: corrispettivo più malinconico di ‘Hallucinate’, ‘Illusion’ è un pezzo di grande impatto, che sembra pensato appositamente per la partecipazione da headliner al Festival di Glastonbury 2024 (altra previsione legata all’idea del terzo album). “Abbiamo pensato ‘Ok, come facciamo a creare una connessione mentre stiamo nella stessa stanza? Come funzionerà?’”, spiega la cantante. “[‘Illusion’] ci ha dato l’impulso giusto. Quando l’abbiamo scritta, ha dato fiducia a tutto il gruppo”. Proprio come Future Nostalgia, Radical Optimism pesca a piene mani dal passato e pullula di synth luccicanti, groove di basso, accenni psichedelici e produzioni dal sapore anni ’80 (tra le influenze del disco, Lipa ha citato il britpop e i Massive Attack). Ma al contempo, la musicista voleva “sperimentare e fare qualcosa di diverso”. Così, al posto delle patinate atmosfere nu-disco del predecessore, Radical Optimism abbraccia spesso un’idea di pop naturale, caratterizzata da luminose chitarre acustiche, note di pianoforte, batterie ariose, battiti di mani e occasionali interventi di flauto di Pan. Il lavoro si distingue inoltre per un approccio vocale vertiginoso, che probabilmente farà ricredere chiunque descriva il suo stile canoro come “disinvolto” (si pensi per esempio a ‘Falling Forever’). Dal punto di vista dei testi, Lipa mette in luce una scrittura più personale che mai, alimentata da riflessioni sulla sofferenza, sull’essere single e su ciò che si prova quando ci si rende conto che la persona che sia ama è ormai andata avanti per la propria strada. “Con questo album, ho l’impressione di essere riuscita a mostrarmi in modo molto più onesto e ad aprirmi in una maniera che non mi era mai stata possibile”, racconta. “Non avere paura è stata una bella esperienza”. Tutto questo è stato agevolato dal team con cui ha lavorato. “È come entrare in una stanza, stai lì insieme a gente con cui hai confidenza e racconti tutto”, afferma. “Non c’era alcun tipo di restrizione. Erano al corrente di tutto ciò che stava accadendo. Non c’erano giudizi. Credo che la meravigliosa energia che si è venuta a creare fosse il risultato del fatto che chiunque si sentiva libero di mostrarsi per ciò che era”. La cantautrice adotta un linguaggio pop segnato dal dolore. Dopotutto, ha costruito un’intera carriera mettendo a punto affilati inni all’emancipazione per quando finisce una relazione. La sua tipica scrittura diretta è particolarmente evidente in brani come ‘Training Season’, dove dichiara “Are you somebody who can go there?/’Cause I don’t wanna have to show ya” [“Sei quel tipo di persona che riesce ad arrivarci?/Perché non voglio essere costretta a mostrartelo”]. Ma Lipa lascia anche ampio spazio all’accettazione e a un rincuorante senso di speranza. Forse, il momento più potente dell’album arriva alla fine, quando si rende conto che il suo ex è andato avanti e prova una sensazione ignota: la gioia per il fatto che lui sia felice. “Sembra quasi un’inversione di rotta”, dice in merito alla traccia di chiusura ‘Happy For You’, una canzone che, per sua stessa ammissione, non sarebbe mai riuscita a scrivere prima d’ora. “Sono maturata, ho visto i miei fantasmi e ho pensato ‘Wow, sei cresciuta molto grazie all’esperienza per riuscire a vedere le cose da questa prospettiva’. Per poter continuare la tua vita, devi entrare nell’ottica di perdonare, di crescere, di imparare e di accettare il passato. Per quanto mi riguarda, ‘Happy For You’ è un pezzo bello e allegro, perché riflette molto bene il mio percorso”. Lo stesso si può dire di ‘Maria’, brano che la vede ringraziare la ex di un nuovo partner per averlo reso ciò che è, in cui canta “I’m better, too, from the ones that I’ve lost/Now he is everything I’d ever want/I wanna thank you for all that you’ve done” [“Sono diventata una donna migliore anche per via delle persone che ho perso/Ora lui è tutto ciò che desidero/Voglio ringraziarti per tutto quello che hai fatto”]. Ripercorrere queste storie è stata “una forma di terapia”, ma Lipa ha sempre tenuto ben presenti due cose: il significato delle sue canzoni per il pubblico e l’effetto che potrebbero suscitare a Glastonbury, evento che l’artista definisce “l’apice”. “Rifletto sulle emozioni, sulle sensazioni e sui pensieri. Come mi fa sentire? In che modo si sentiranno le persone quando la ascolteranno? Quale genere di energia e di emozione sto cercando di veicolare in questo momento della mia vita?”. A quanto pare, la risposta sta proprio nel titolo dell’album. “Il tema centrale è questo ottimismo radicale”, dichiara. “L’idea è quella di incassare il colpo, di non lasciarti abbattere troppo a lungo da ciò che ti succede. Ho sempre visto il lato positivo delle cose, la possibilità di crescere, di andare avanti e di cambiare prospettiva, indipendentemente da ciò che sta accadendo nella tua esistenza, che si tratti di dolore, di un’amicizia, di una relazione o semplicemente di diventare più grande e vedere il mondo diversamente. Credo sia una parte fondamentale del processo di maturazione”. Quando Future Nostalgia ha visto la luce nel 2020, proprio in concomitanza con l’esplosione della pandemia di COVID-19, il disco si è rivelato perfettamente adatto al periodo storico, in un modo che nemmeno la titolare del progetto avrebbe potuto prevedere. È diventato una sorta di via di fuga, un’altra forma di radicale ottimismo nell’epoca dei lockdown. Con Radical Optimism, Lipa cerca invece di immortalare una fase importante sotto l’aspetto personale, il periodo in cui ha concretizzato le collaborazioni che aveva sempre sognato per lavorare su canzoni destinate ad animare uno dei palchi più prestigiosi del pianeta. E tutte le situazioni che l’album doveva contribuire a sistemare sembrano ormai alle spalle. “Ora sono a posto, questo capitolo è superato”, conclude. “Sono cresciuta moltissimo. Per me, è stato una specie di esorcismo”.

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