Dopo un decennio di successi e ossessione mediatica, George Michael rivendica uno spazio per sé in Listen Without Prejudice, Vol. 1. Le radici soul si fanno palesi tra una cover di Stevie Wonder e le batterie funk anni ’70 di ‘Freedom! ’90’, l’inno alla sua libertà. Abbandonate le maschere, quando non riflette sui danni della fama o cita i Rolling Stones, il cantautore descrive ingiustizie sociali e ferite d’amore in ballate come ‘Praying for Time’ e la chitarristica ‘Heal the Pain’.
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