Quando la voce di Beyoncé si ammanta di tristezza su ‘Sandcastles’, ci rendiamo conto che nemmeno la pop star più emancipata e celebrata al mondo è immune al dolore. Lemonade si serve di emozioni e di testi che fanno leva su un amore tradito per rialzarsi in piedi, riscattarsi grazie a brani come ‘Hold Up’, ‘Don’t Hurt Yourself’ e ‘Sorry’ e galvanizzare così i suoi fan. Focalizzarsi soltanto su Becky sarebbe comunque fuorviante e non si avrebbe la corretta visione d’insieme: ‘Freedom’ e ‘Formation’ offrono infatti un fiero tributo all’orgoglio afroamericano, mentre il film che accompagna l’album è arricchito dai versi del poeta somalo-britannico Warsan Shire e da immagini molto forti. Bey si riconferma così un’artista fra le più visionarie e provocatrici della sua generazione.