I 100 migliori album

- 23 APR 2016
- 13 brani
- The Fame Monster (Deluxe Edition) · 2009
- Dangerously in Love · 2003
- I AM...SASHA FIERCE · 2008
- TEXAS HOLD 'EM - Single · 2024
- RENAISSANCE · 2022
- Perfect Duet (with Beyoncé) - Single · 2017
- I AM...SASHA FIERCE · 2008
- 4 (Expanded Edition) · 2011
- I AM...SASHA FIERCE · 2008
- 4 (Expanded Edition) · 2011
Album essenziali
- Unicità, forza, sensualità: ecco le sensazioni che Beyoncé vuole trasmettere a chi ascolta RENAISSANCE. Nato durante la morsa della pandemia, il suo settimo album solista è un omaggio alla libertà, un’immersione tra sonorità house e dance che attraversa 16 tracce intrise di tematiche come emancipazione, sfogo, fiducia in sé stessi e sicurezza. Spensierato, energico e costellato di inviti a liberarsi del peso delle aspettative delle altre persone e abbracciare la propria vera identità, RENAISSANCE immortala ciò che si prova di venerdì sera, quando ci si prepara a far festa e si ha l’impressione che tutto possa succedere. Dal beat house in cassa dritta del singolo di punta ‘BREAK MY SOUL’, che campiona Robin S. e Big Freedia, all’afro-tech di ‘MOVE’, in collaborazione con Grace Jones e Tems, fino alle vivaci sonorità disco e funk di ‘CUFF IT’, prende forma un mosaico sonoro tanto esteso quanto elegante, ricco di motivi coinvolgenti e trascinanti. Ma ci sono anche dei momenti più soffusi: “I know you can’t help but to be yourself around me” [So che non puoi fare a meno di essere te stesso quando sei vicino a me], canta in ‘PLASTIC OFF THE SOFA’, quel tipo di canzone calda e sussurrata che ti aspetteresti di sentire durante un pranzo estivo all’aperto, impreziosita da un complesso intreccio di voce e chitarra che consente a Beyoncé di mettere in luce un’abilità canora straordinaria. Dall’altro lato, ‘CHURCH GIRL’ combina elementi R&B, gospel e hip-hop per raccontare una storia di sopravvivenza: “I'm finally on the other side/I finally found the extra smiles/Swimming through the oceans of tears we cried” [Finalmente sono dall’altra parte/Finalmente ho trovato nuovi sorrisi/Nuotando nell’oceano delle lacrime che abbiamo versato]. Esplicita celebrazione della Blackness, ‘COZY’ è il mantra di una donna che non ha niente da dimostrare, con un ritornello che intona: “Comfortable in my skin/Cozy with who I am” [Comoda nella mia pelle/A mio agio con ciò che sono]. In ‘PURE/HONEY’, invece, Queen Bey si immerge nella ball culture, integrando canti della scena drag e un sample di Kevin Aviance nella prima metà, per poi lasciare spazio nella seconda parte a influenze disco, che rendono il brano perfetto per il dancefloor. È il preludio ideale alla traccia di chiusura, ‘SUMMER RENAISSANCE’, che proietta ancora più avanti nel futuro le sognanti note di ‘I Feel Love’ di Donna Summer.
- “Ho avuto i miei alti e bassi, ma trovo sempre la forza interiore per rialzarmi. Mi hanno dato dei limoni, ma io ci ho fatto una limonata”, recita la voce di un’anziana nel finale di ‘Freedom’, vigoroso inno all’emancipazione che vanta la partecipazione di Kendrick Lamar e campiona un canto di prigionia risalente all’epoca della lotta per i diritti civili. Si tratta di un momento cruciale, che consente di comprendere pienamente il peso emotivo e culturale del sesto album di Beyoncé, un’opera capace di riscuotere un successo travolgente superando i confini stilistici. Si dice che questo discorso, pronunciato dalla nonna di JAY-Z Hattie White nel giorno del suo 90esimo compleanno, abbia ispirato l’idea alla base di un progetto così radicale, accompagnato da un film e dalle parole della poetessa somalo-britannica Warsan Shire. Profondamente legati con l’identità e la narrativa di Queen Bey, in quanto donna, nera e moglie, il disco e la controparte visiva finiscono per costituire il capitolo più eloquente e forse significativo di una produzione stellare. A renderlo così efficace e universale sono i dettagli. Si tratta di un lavoro impetuoso, sprezzante, tormentato e vulnerabile, ma anche sperimentale, energico, trionfale, spiritoso e audace: una vivida testimonianza personale pubblicata senza preavviso in un periodo di attenzioni mediatiche e sofferenze private. È inoltre la dimostrazione di una tenacia incrollabile. In ‘Freedom’, Beyoncé raccoglie il proprio fuoco interiore tra le lacrime, ruggendo “I’ma keep running ’cause a winner don’t quit on themselves” [“Continuerò a correre perché una vincitrice non si arrende”]. Questa inscalfibile caparbietà sul piano narrativo, vocale, strumentale e personale ha avuto il merito di elevarla dallo status di leggenda a qualcosa di più vicino a una vera e propria supereroina. Se ogni singolo istante di Lemonade merita di essere studiato e celebrato (si pensi ai toni auto-punitivi di ‘Sorry’, agli spunti politici di ‘Formation’ o agli impulsi creativi portati in dote da nomi della caratura di James Blake e Karen O), l’apice dell’ambizione musicale è forse rintracciabile in ‘Don’t Hurt Yourself’, un duetto con Jack White dalle suggestioni psych-rock impreziosito da un sample dei Led Zeppelin. “This is your final warning” [“È l’ultimo avviso”], dice Queen Bey in un attimo di snervante calma. “If you try this shit again/You gon’ lose your wife” [“Se ci riprovi/Perderai tua moglie”]. In aggiunta, White scandisce parole intrise di saggezza: “Love God herself” [“Ama Dio per ciò che è”], alludendo al fatto che possa trattarsi di un’entità femminile.
- Beyoncé Knowles non stava certo correndo un enorme rischio commerciale quando è uscita dalle Destiny’s Child per pubblicare Dangerously in Love, il suo debutto solista del 2003. La sua stella stava già eclissando le compagne di band: Beyoncé interpretava ruoli di alto profilo al cinema e aveva già collaborato con il suo arcinoto fidanzato JAY-Z in ‘03’ Bonnie & Clyde’, ma comunque la band rimase insieme per un altro paio di anni. Lei, però, si stava allargando: ‘Crazy in Love’, i campionamenti dei Chi-Lites e il singolo con JAY-Z hanno praticamente ridefinito l’R&B di quell’anno. Tutto era più turbolento, stimolante e duraturo di qualunque cosa la superstar avesse fatto nel contesto del suo gruppo. Era una dichiarazione di intenti valida ancora oggi. Il singolo dal successo mondiale non è stato l’unica affermazione di potere, con ‘Baby Boy’ che saldò la sua presenza a quella di Sean Paul, allora re della dancehall, e bissò il successo commerciale di ‘Crazy in Love’. L’interpolazione di ‘Love to Love You Baby’ di Donna Summer all’interno di ‘Naughty Girl’ era del tutto convincente, riconosceva la grandezza del soul e della dance e la rivoltava completamente. Superando le differenze stilistiche ed evitando gli errori commessi da altre aspiranti dive, trovò anche il tempo per le ballate. In quel contesto si distinguono ‘Dangerously in Love 2’, un retaggio delle Destiny’s Child che ha aiutato l’album nella sua corsa, e ‘The Closer I Get to You’, interpretata a fianco di un gigante dell’R&B come Luther Vandross. Il fatto che Dangerously in Love possa essere messo in ombra nella sua discografia è una prova del modo in cui Beyoncé adoperava il suo intoccabile potere per superare i confini e sovvertire le aspettative da popstar. Ogni progetto solista successivo si è spinto contemporaneamente in diverse direzioni, fino a rendere inadeguato lo stesso termine “popstar”, ma nessuna tappa di quel viaggio sarebbe stata possibile senza un primo passo così sicuro.
- 2022
- Le hit della regina, dalle Destiny’s Child a RENAISSANCE.
- In gruppo o da solista, ha imposto il girl power nell’R&B.
- Ascolta i brani del tour mondiale dell’artista.
- Un’iniezione di energia per il workout in compagnia di Queen Bey.
- Queen B salta in sella per un giro di pista in stile western.
- Potenti ballate e vigore urban dipanano i segreti dell’artista.
Compilation
- Ronald Isley & The Isley Brothers
- Megan Thee Stallion
- J Balvin & Willy William
Informazioni su Beyoncé
Probabilmente, nemmeno l’insegnante che da bambina l’ha convinta a rivelare le doti canore in cambio di un dollaro avrebbe immaginato che Beyoncé si sarebbe evoluta non solo in una star da oltre 30 GRAMMY ma anche in un’influente ambasciatrice della cultura afroamericana, invitata a esibirsi alla cerimonia d’insediamento di Barack Obama e disposta ad appoggiare apertamente le cause di Black Lives Matter e comunità transgender. Nata nel 1981 e cresciuta a Houston, nel 1990 si è unita alle future Destiny’s Child, con le quali ha aggiornato la tradizione dei girl group con nozioni di emancipazione, sorellanza e contemporanee sonorità pop, R&B e hip-hop. Le svariate apparizioni in veste solista nel 2000 hanno aperto una cavalcata inarrestabile segnata dalle declinazioni di un inappagabile desiderio di avanguardia: se BEYONCÉ (2013) è intimo e sperimentale, Lemonade (2016) è un’opera multimediale che si immerge nel privato, partecipando all’espansione di un gusto onnivoro, capace di metabolizzare tanto dancehall e soul, quanto bounce e chopped and screwed. Nel 2018, ha pubblicato EVERYTHING IS LOVE col marito e frequente collaboratore JAY-Z sotto il nome collettivo THE CARTERS ed è diventata la prima donna nera a fare da headliner al Coachella festival, documentando lo storico processo nel film e nel live album HOMECOMING (2019). Uscito nel 2022, RENAISSANCE è l’ennesima incarnazione di Queen Bey, che usa house e disco per celebrare la libertà.
- DA
- Houston, TX, United States
- DATA DI NASCITA
- 4 settembre 1981
- GENERE
- Pop