Il microfono di Grace Potter lancia ruvide schegge blues sull'orlo dei precipizi emotivi del terzo millennio, ondeggiando fra dolcezza, malinconia e risentimento. La robusta ossatura roots di The Nocturnals sostiene i pensieri e l'hammond della cantautrice a colpi di ritornelli rock e seduzioni pop, mentre una steel guitar apre le porte ad avvincenti ballad grazie al proprio canto metallico. Con le fronde del country sfocate sullo sfondo di una nostalgia che prende vita e ammalia, le note corrono allora sui tasti del piano o si muovono in punta di piedi per lasciarsi cullare dai violini.