Con Burt Bacharach jazz e canzone americana trovano un equilibrio sublime. Dagli anni '50 la sua musica accompagna l'ascoltatore tra labirinti di sentimenti costruiti un accordo alla volta con orchestre e pianoforti scintillanti. Le melodie intagliate in grandi architetture armoniche, che hanno sedotto grandi voci come Dionne Warwick, intrappolano in una frase di clarinetto o un arpeggio le complesse tessiture emotive che stanno dietro un bacio o una lacrima. Ulteriori colori provengono dalle contaminazioni classiche e di bossa nova infuse tra singoli pop e colonne sonore ugualmente soavi e poetiche.