Addentrandosi tra le pagine di Ben Harper si scopre l'opera più personale di un maestro della contaminazione. Tra una cover di Marvin Gaye e un inno politico, il musicista fa i conti con la solitudine e la fede incastrando gli stili, come quando intona un toccante spiritual folk a passo di reggae o getta ponti fra soul e rock con una straziante ballata elettrica.