La rivoluzione di velluto: questo è il passaggio di Al Green nella storia del pop. Egli ha scompigliato il soul del sud degli Stati Uniti quando, con l'aiuto del geniale produttore Willie Mitchell, ha inciso, all'inizio degli anni '70, capolavori carichi di intimità. Sensibile e dalla voce flautata, ha vissuto profondi conflitti interiori, l'amore per il soul gli ha inimicato la famiglia, conservatrice, spingendolo poi ad abbandonare la musica "pagana". Solo con il nuovo secolo è tornato al pop, colmando una lacuna per tutta l'arte della musica leggera.