Nella sfera quadripartita dell’hip-hop, quello per il rap non è il primo amore di Emanuele Frasca, che comincia a lasciare il proprio tag di writer sui muri della capitale negli anni ’90, per poi stringere un patto di Sangue (2003) coi Truceboys e confluire nel Ministero degli Inferni (2008) del TruceKlan. Al punto di incontro tra le due esperienze, nasce la leggenda di Noyz Narcos, un invito a Non Dormire esteso a partire dal 2005, in un peculiare tripudio horrorcore di rime violente ed estetica underground intinta di metal e paurosi sample da cinema di serie B. È una lingua franca a uso e consumo della strada, una declinazione distorta della poesia al servizio del male, sintetizzata da una voce antieroica e oscura nata “nel ’79 in mezzo al Tevere”, che gioca con un immaginario estremo ma funzionale alla descrizione dell’abisso. Se Fritz Da Cat è suo socio in un classico come Localz Only (2015), è infinita la lista dei nomi inglobati in un’epopea hardcore narrata con brutalità in uno slang al confine tra italiano, romanesco e inglese, nel segno di un’attitudine street che resiste nonostante l’adozione di sonorità più moderne ed elettroniche, attraversate con timbro cavernoso e flow d’assalto. Nel 2018, Enemy è l’album della consacrazione, che vede l’MC realizzare il sogno di duettare con un campione di Gabriella Ferri e porsi al crocevia delle scuole, scambiando rime con Salmo nel ‘Mic Check’ e affidando ritornelli ad Achille Lauro e Coez.