Edvard Grieg

Ispirandosi al folk popolare della sua terra, Edvard Grieg plasmò uno stile inconfondibile, capace di cementare il ruolo della Norvegia nel panorama della classica mondiale. Nato a Bergen nel 1843, studiò al Conservatorio di Lipsia e sembrava inizialmente destinato a intraprendere una carriera canonica nell’ambito della composizione. Tuttavia, l’incontro con il compositore nazionalista Rikard Nordraak (1842–66) instillò nel suo cuore la convinzione che il futuro risiedesse in Norvegia, e in un momento particolarmente ispirato scrisse il ‘Concerto in La minore op. 16’, il cui finale contiene un halling (danza tipica tradizionalmente associata ai matrimoni) che si trasforma in una springdans. Nel frattempo, compose il primo di una serie di lavori per pianoforte, i Pezzi lirici op. 12 (1866–67), le cui sonorità incantevoli contenute in brani come Elves’ Dance e Norwegian Melody prepararono il terreno per opere più ampie. Successivamente, tutti i lavori pubblicati fino alla morte nel 1907, comprese le indimenticabili vignette per il Peer Gynt di Henrik Ibsen (1876), la profondità introspettiva delle Due melodie elegiache op. 34 (1880) e lo sfarzo orchestrale delle Danze sinfoniche op.64 (1896), costituirono un distillato dell’essenza autentica della cultura musicale norvegese.