Da innovatore della canzone romantica, Claudio Baglioni si è dimostrato un sensibile poeta delle cose umane. Il cantautore (Roma, 1951) debutta nel 1969 con ‘Una favola blu’ e ‘Signora Lia’, e si impone tre anni dopo con Questo Piccolo Grande Amore: un po’ concept album e un po’ opera rock, il disco parla di relazioni ma anche di contestazione, all’apice del cantautorato impegnato. Dopo un altro disco narrativo come Gira Che Ti Rigira Amore Bello (1973), dedica il resto del decennio a far maturare il suo suono e le sue liriche, chiamando Vangelis e Luis Bacalov come arrangiatori. Puntando su testi riflessivi legati alla quotidianità, Strada Facendo nel 1981 segna una svolta musicale grazie alle scintillanti produzioni pop-rock di Geoff Westley. La formula gli porta fortuna: La vita è adesso (1985) è un bestseller e nei grandi tour negli stadi osa riarrangiamenti, come testimonia l’album Assolo (Live) (1986). Intento a condensare grandi temi esistenziali in una chiave personale, Baglioni dedica gli anni ‘90 a una trilogia su passato, presente e futuro inaugurata dal monumentale Oltre (1990), dove ospiti quali Pino Daniele e Mia Martini non tolgono spazio a hit come ‘Mille Giorni Di Te E Di Me’. E se il nuovo millennio lo ha visto intento in riletture del suo repertorio e tour trionfali, il musicista romano non ha abbandonato i grandi concept musicali, come nella sua autobiografia cantata In questa storia che è la mia (2020).