Superache

Superache

“Kid Krow è stata la mia presentazione al mondo, c’è molta angoscia adolescenziale”, racconta Conan Gray a Apple Music, mettendo a confronto il suo secondo LP con l’album di debutto del 2020. “In Superache c’è un po’ più di consapevolezza. Ho avuto tempo per riflettere sulla vita, sono all’inizio dei miei vent’anni”. Scritto per larga parte in isolamento, mentre stava sul suo letto o sul pavimento del salotto, insieme al produttore di Olivia Rodrigo Dan Nigro, il nuovo capitolo della discografia della popstar uscita da YouTube rappresenta una maturazione che esplora le sfumature del desiderio ('People Watching’) e di amicizie romantiche di stampo platonico (‘Best Friend’). “Il filo conduttore del disco è un dolore persistente, quel periodo di sofferenza che ha un effetto quasi piacevole. Ti ci crogioli dentro, piangi e scrivi queste canzoni, diventi davvero fastidioso”, ride. “Ecco cos’è un Superache [superdolore], volevo che ci fosse anche un po’ di umorismo”. Sull’onda della scuola narrativa di Taylor Swift, che prevede testi molto specifici, Superache è un lavoro fatto di racconti a cuore aperto (‘Astronomy’), vibrazioni pop rock esplosive (‘Jigsaw’), ballate soliste nello stile di Harry Styles (‘Yours’) e melodie vocali ascendenti (‘Memories’). È un’opera ambiziosa e melodrammatica, certo, ma sempre gratificante. “Spero che quest’album faccia in modo che la gente si senta meno sola nelle proprie esperienze. È per questo che ho iniziato a fare musica: ero un bambino solitario e mi sembrava di non riuscire a capire le altre persone”, spiega. “Essere vivi è destabilizzante e ci è sempre concesso di provare emozioni insensate e contrastanti”. Di seguito, Conan Gray ci guida all’ascolto traccia dopo traccia. “Movies” “Penso che il motivo per cui ho scelto ‘Movies’ come brano d’apertura sia che parla di una situazione di negazione. Per gran parte dei miei primi anni da adolescente e della mia vita, ho speso molto tempo e molte energie per provare a innamorarmi in un modo che fosse normale. Volevo che fosse come un film di Hallmark. Desideravo quel tipo di amore stupido, finto e perfetto, perché è ciò che ero abituato a vedere crescendo. Negli ultimi anni, credo di aver capito che non è più quello che voglio. Nell’album volevo mostrare alla gente questo processo di scoperta”. “People Watching” “‘People Watching’ è stato un momento chiave nella creazione di Superache. La verità è che ho scritto quest’album in un periodo in cui non ero innamorato. Il mio interesse romantico era molto ridotto. E sento che per tutta la mia esistenza sono stato un osservatore della vita, non un partecipante. Ho osservato le altre persone. Come ci si sente quando ci si innamora? Scrivo queste canzoni perché sto cercando di capire”. “Disaster” “‘Disaster’ è un po’ diversa rispetto alle altre tracce. Volevo che suonasse come quando pensi troppo, quando scorri tutti i momenti della tua vita passati con una persona e cerchi di capire se ti apprezza o meno, se dovresti dichiarare i tuoi sentimenti. Desideravo che fosse davvero veloce, che avesse synth e percussioni pesanti e questo dialogo molto rapido”. “Best Friend” “Questa canzone parla di diverse amicizie che ho nella vita. Dal momento che non sono mai stato in una relazione romantica, vedo l’amicizia come l’aspetto più importante della mia esistenza. Ho pensato di doverlo dire nel disco, altrimenti sarebbe stata una rappresentazione imprecisa della mia vita negli ultimi anni”. “Astronomy” “Il motivo per cui ho messo ‘Astronomy’ dopo ‘Best Friend’ è che parla della mia migliore amica. La mia paura più grande è perdere le amicizie più importanti che ho, in particolare la mia migliore amica d’infanzia. È una cosa irrazionale, perché la conosco meglio di qualsiasi altra persona al mondo e lei mi conosce meglio di chiunque altro. Nel bridge dico ‘Stop trying to keep us alive/You’re pointing at stars in the sky/That already died’ [Smettila di provare a tenerci in vita/Stai indicando le stelle in cielo/Che sono già morte]. Quando di notte guardi il cielo vedi tutte quelle stelle, ma in realtà molte non esistono più. È come il momento in cui stai perdendo un’amicizia o una relazione e ti rendi conto che le uniche cose che hai da dire sono cose che hai fatto in passato. Non c’è niente di nuovo o di diverso”. “Yours” “Io e Dan [Nigro] eravamo seduti al piano, e ha iniziato a suonare la melodia. Mi si è incollata in testa. Ho cominciato a cantare ‘Somebody you call when you are alone…’ [Una persona che chiami quando sei solo…]. In quel periodo avevo a che fare con un amore fastidioso e persistente, nei confronti di una persona che reputavo la più importante nella mia vita. Il sentimento non era ricambiato. Volevo che il ritornello fosse davvero semplice e che si ripetesse, come a dire ‘Non sono tuo, voglio di più, ma non succederà’. Desideravo che fosse molto diretto”. ”Jigsaw” “‘Jigsaw’ è il capitolo dell’album in cui sentivo davvero il bisogno di esprimere quanto mi facesse arrabbiare il fatto che quando ami una persona, indipendentemente da chi sia, a volte è così difficile renderla felice. Senti la pressione di doverla soddisfare o di diventare ciò che desidera. Mi sono trovato in una discussione di questo tipo e ricordo che ero davvero fuori di me, quel tipo di sensazione che ti porta a scoppiare a piangere e a sentirti davvero stupido, perché sei arrabbiato ma stai piangendo. All’inizio era solo una piccola canzone acustica dai toni tristi. L’ho fatta sentire a Dan [Nigro] e ho detto ‘Voglio renderla molto rumorosa’”. “Family Line” “Parla di osservare generazioni di gente ferita che trasmettono il loro dolore a quelle che vengono dopo, e queste a loro volta a quelle successive. Durante la mia infanzia, avevo l’impressione di sentirmi dire che sarei finito a vivere precisamente questa vita, che non avrei potuto avere un futuro luminoso per via del mio passato. In ‘Family Line’ dico ‘Bene, non importa. Posso essere tutto ciò che voglio’. Ero così spaventato all’idea di farla uscire, ed è proprio questo il motivo per cui avevo bisogno di pubblicarla”. “Summer Child” “La mia generazione ama fare finta che tutto vada alla perfezione. Quando parliamo di dolore, lo facciamo in modo molto sarcastico. Non è un tema che affrontiamo in modo profondo, ci ridiamo sopra. Ci creiamo questo aspetto di facciata per rendere le cose un po’ più semplici. In ‘Summer Child’ ammetto che abbiamo questa tendenza a creare versioni di noi che siano più facili da accettare per le altre persone. Ma, spesso, è semplicemente qualcosa che abbiamo immaginato nella nostra mente, e ogni individuo è adorabile così com’è”. “Footnote” “Egoisticamente, ‘Footnote’ è la mia canzone preferita dell’album. Tocca un tasto che non avevo mai sentito toccare, se ha senso. Non parla di una rottura drammatica, con le urla, le porte sbattute e i pianti. Non è questo il tema. Parla di ciò che succede dopo. Quando chi hai amato scriverà la storia della sua vita, non sarai che una piccola nota a piè di pagina. L’amore e la musica hanno spesso a che fare con le cose più grandi e rumorose. Questo pezzo descrive la presa di coscienza che ti porta a renderti conto che devi fare un passo indietro e lasciare andare chi ti è caro”. “Memories” “‘Memories’ è stato l’ultimo brano che ho scritto per Superache. Volevo riprendere una frase che ho spesso sentito dire nelle commedia romantiche, quando una persona seduta sul marciapiede dice ‘Spero che resterai nei miei ricordi per sempre. Ti amo. Non lasciarmi mai’. Volevo prendere queste parole e ribaltarle completamente: ‘Sai che c’è? Vorrei davvero che restassi nei miei ricordi e non esistessi nel mio presente. In questo momento non ti voglio. Vai via’”. “The Exit” “Volevo concludere con ‘The Exit’ perché è un riassunto dell’album. Parla di rendersi conto che chiunque ti circondi sta andando avanti, mentre tu sei ancora fermo all’uscita e ti chiedi come facciano le altre persone a vivere la situazione con una simile facilità, ad andare avanti con le loro vite dopo una delusione amorosa. È una cosa che mi ha sempre stupito. Sono una persona che tende a indugiare. Resto dove sono, scrivo canzoni e penso”.

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