Dopo aver ascoltato l’Ouverture del Don Giovanni a opera dell’ensemble di strumenti d’epoca Le Concert de la Loge, sembra impossibile ripensarla nell’andatura lenta tanto cara ai leggendari Otto Klemperer o Karl Böhm. Qui, l’avvicendarsi di guizzi rapidi e accenni leggeri mette in mostra i cambiamenti dei gusti musicali, che in pochi decenni hanno vestito di forza e freschezza le partiture del genio austriaco evidenziando la brillantezza e gli emozionanti scambi che rendono indimenticabili le sue creazioni. Affidata alla direzione ispirata ed esuberante di Juliet Chauvin, anche la Sinfonia n. 40 prende vita nella frizzante alchimia di corde veloci, fiati sagaci e corni rampanti. Splendida coronazione di una selezione impeccabile, il Concerto per pianoforte n.23 in La maggiore, K. 488, completamente rielaborato nelle mani del solista Andreas Staier, riesce a trasformare un sogno pre-Romantico in un apripista sbalorditivo.