JORDI (Deluxe Edition)

JORDI (Deluxe Edition)

“A questo punto, ce l’abbiamo fatta”, dice ad Apple Music il frontman dei Maroon 5, Adam Levine. “Non stiamo cercando di fare niente per spingerci oltre, non stiamo tentando solo di fare soldi. Stiamo cercando di fare cose per mettere noi stessi alla prova, per spostare le persone nelle giuste direzioni. Stiamo tentando di fare grande musica che resista alla prova del tempo”. Nel loro settimo, intenso LP, i giganti del pop rock rendono omaggio al loro manager di lunga data Jordan Feldstein, amico d’infanzia di Levine scomparso improvvisamente alla fine del 2017. JORDI ha il sapore di un’opera nata da una nuova prospettiva, intrisa di un onnipresente mood contemplativo, che si manifesta sia quando Levine esprime apprezzamento per una storia d’amore finita male (‘Beautiful Mistakes’, con la partecipazione di Megan Thee Stallion), sia quando delinea una profonda connessione (‘Lost’ o ‘Memories’, il singolo del 2019 con richiami a Pachelbel, anch’esso dedicato a Feldstein). “Sul piano dei testi”, dice, “siamo sul versante introspettivo e personale. Dipende dal momento in cui stavamo lavorando al disco: era un periodo strano, di grandi riflessioni per tutti. E credo sia qualcosa che è filtrato nella musica, nel modo giusto”. Significativa è inoltre la scelta della band in fatto di collaborazioni: si va dal pedigree pop punk di blackbear (‘Echo’) al carisma senza tempo di Stevie Nicks (‘Remedy’), fino all’influenza latina di Tainy e Anuel AA (‘Button’) e agli ammalianti contributi dei compianti rapper Juice WRLD (‘Can’t Leave You Alone’) e Nipsey Hussle (un remix di ‘Memories’ arricchito dalla presenza di YG). Feldstein era un fan, dice Levine, quindi ogni scelta sul piano dei featuring aveva un significato speciale. “Era un socio, era il mio amico”, spiega. “Non c’era nessun altro, eravamo solo noi due. La sua famiglia è fondamentalmente la mia famiglia. Non volevo davvero dover parlare continuamente di questo, ma mi sarei anche probabilmente pentito di non aver chiamato il disco col nome di qualcuno che era la figura più importante nella traiettoria, nella vita, nella carriera e in tutto ciò che riguarda la nostra band. Mi manca ogni singolo giorno della mia vita ed è un vuoto che non riempirò mai”. Di seguito, Levine ci porta dentro alcune delle tracce chiave del disco. Ascoltalo tutto in audio spaziale. Echo “Stavamo passando l’estate a New York e una persona meravigliosa e piena di talento come blackbear voleva scrivere una canzone con noi. Il motivo che ha composto, quel grandioso ritornello - e, voglio dire, l’intera canzone è un ritornello - è grandioso. Credo proprio che in questi momenti capisci di avere un bel pezzo: quando tutta la canzone è un ritornello. Mentre registravamo, l’ho fatta ascoltare a Travis Barker e gli ho detto ‘Mi ricorda un po’ una vecchia canzone dei Blink’. La definirei Blink-hop, perché ha un certo non so che alla Blink, con quel senso di angoscia, ma anche qualcosa di hip-hop. Sembra un bizzarro ibrido di stili differenti dal mio passato.” Lost “‘Lost’ è davvero una delle mie canzoni preferite tra quelle che abbiamo scritto. Credo catturi tutto ciò per cui la band si batte, in un solo pezzo. Se ci hai amato in passato, se ci ami ora o se ci amerai in futuro, penso che questo sia il tipo di sound classico che abbiamo sempre avuto. E rispetto al brano, le parole sono il frutto di un grande processo e ci ho lavorato moltissimo. Mi hanno richiesto un bel po’ di tempo e, per come la vedo io, sono il contributo più importante che penso di aver dato a una canzone. Mi sono seduto e ho cercato di assicurarmi che tutti potessero capire cosa stavo dicendo, tentando di evitare un eccessivo uso delle metafore.” Remedy “Stevie è una delle più grandi di tutti i tempi. Con lei, ho da sempre una meravigliosa amicizia. Le voglio bene in maniera molto profonda. Io e J Kash (l’autore Jacob Kasher) stavamo discutendo e lui mi ha detto ‘Che ne pensi di Stevie Nicks per questo pezzo?’ Non me lo sono fatto ripetere due volte, sul serio, perché la canzone ha davvero senso per lei, ma non ci avevo pensato. Finisce sempre per essere la decisione migliore, quando è quella giusta. È come se fosse fatta su misura per lei.” Convince Me Otherwise “Fare le cose per bene è tutta una questione di tastare il terreno e pensare sul serio a tutte le collaborazioni da sogno che riesci a immaginare per questo materiale. È così che è andata per ‘Convince Me Otherwise’: H.E.R. era perfetta. Gabi (Wilson) è la migliore, è una delle mie nuove artiste preferite. Ogni featuring che ho ascoltato – anche quello di Nipsey e YG in ‘Memories’ – aveva un carico di significato, per via delle cose che erano successe e di ciò di cui la canzone parlava: quello che significava per me, quello che avrebbe significato per il mio manager avere quelle persone sul pezzo, perché lui era un grande fan. Tutto finisce per funzionare nel verso giusto, quando ti prendi il tempo per pensarci.”

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