Creuza de ma, vicolo di mare, è popolato da marinai, pescatori e dispersi: un’umanità disillusa che si aggira tra le stradine del porto, simbolo dell’eterno ritorno. Del ritorno a casa in un viaggio senza fine, dove l’unica realizzazione possibile è quella degli istinti. Ci sono tutti i profumi della città natale, i mercati, la salsedine e l’umidità dei muri scrostati in un album che parla genovese come i disperati che racconta. E grazie alle sonorità orientaleggianti e alla poesia di De André diventa simbolo di ogni città del Mediterraneo, malinconica, plurale, etnica.