Cause and Effect (Deluxe)

Cause and Effect (Deluxe)

Il quinto album in studio dei Keane, Cause and Effect, è basato su due episodi chiave: la rottura di un matrimonio e una notte alcolica finita con un incidente automobilistico e con il conseguente arresto per guida in stato di ebbrezza. Entrambi hanno interessato il cantautore e tastierista della formazione, Tim Rice-Oxley. Come sempre accade per la band, i ricordi intimi, anche se dolorosi, e gli insegnamenti da essi lasciati, si trasformano in qualcosa di trionfale, che anticipano una trasformazione. È lui stesso a sottolineare quanto portare allo scoperto momenti tanto personali e di grande vulnerabilità sia un po’ più facile quando a interpretare le tue parole è Tom Chaplin, uno dei più grandi cantanti britpop. “Non c’è nessun altro al quale potrei affidare fatti e canzoni per me così importanti”, dichiara Rice-Oxley ad Apple Music. “Mi dà un sincero piacere sentirlo trasformare quel materiale grezzo in qualcosa di celestiale”. Il cofondatore del gruppo ci ha guidato in un track by track attraverso Cause and Effect. ‘You’re Not Home’ “Parla di quanto possa essere terrificante la sensazione di trovarsi in un’abitazione vuota, che una volta consideravi a tutti gli effetti casa tua. Volevamo creare un’atmosfera ben precisa. David Kosten, che ha prodotto il disco, aveva in mente Björk e Peter Gabriel come riferimenti. Comincia con dei salti che sembrano quasi casuali, come una collisione di stelle. Offre un interessante contrasto. Si stratifica, fino ad arrivare a un’enorme caduta, che è una specie di torrente emozionale. Quando giungi alla fine della canzone, sei stato su un ottovolante emotivo: ed è solo la prima traccia. L’obiettivo era catapultare le persone nel mood drammatico dell’album.” ‘Love Too Much’ “È una delle canzoni a maggiore orientamento pop del disco. Ascoltavo molto Taylor Swift, Dua Lipa e Ariana Grande, riflettendo parecchio sul quel groove ma anche sul ritmo del pezzo. L’ho scritta una mattina, sul presto, e ho pensato subito che fosse piuttosto orecchiabile. Volevo una canzone significativa, non una di quelle cose usa e getta. Stavo cercando di descrivere quanto una storia d’amore possa essere intensa, al punto di autodistruggersi. Come tutti i brani dell’album, è un piccolo sguardo sui vari aspetti del viaggio che ho compiuto negli ultimi sette anni, dopo che il mio matrimonio è finito. Credo che molta gente ci si possa ritrovare. Perdere una cosa alla quale sei stato legato tanto intensamente può lasciarti totalmente disorientato. La verità è che una simile esperienza arricchisce la tua vita in maniera profonda. A volte, è davvero importante aggrapparti a certe cose.” ‘The Way I Feel’ “Una delle nostre preferite. Volevo fare tesoro dei risvolti psicologici che scaturiscono dalle svolte inaspettate della vita. Tipo ‘Voglio solo essere normale. Voglio essere come gli altri e capire perché provo queste sensazioni rispetto all’amore, a me stesso e a ogni altra cosa’. Il messaggio della canzone è molto solidale e cerca di spiegare che tutti hanno qualche problema. Ti senti come ti senti. È sempre valido. Penso sia davvero importante per chi ci ascolta percepirne il senso e provare a capirlo, circa noi stessi e nei confronti degli altri.” ‘Put the Radio On’ “Abbiamo passato un sacco di tempo a riflettere sul viaggio dell’album. Più che cronologico, è quasi psicologico. Per quanto mi riguarda, ‘Put the Radio On’, ‘Strange Room’ e ‘Stupid Things’ sono un trio di canzoni che raccontano brevi storie su di me e sulla mia relazione. Col suo groove ipnotico e ciclico, ‘Put the Radio On’ è in qualche modo una jam. I primi tre minuti del pezzo hanno un solo accordo. Il che è l’esatto opposto di un approccio in chiave melodica. Fondamentalmente, parla del sesso illecito, dell’essere risucchiato in un fosso che riconosci come una battaglia ma nel quale non riesci a non scivolare. Non puoi fermarti. E questo riguarda la compresenza in esso della bellezza e dell’oscurità. La seconda parte è più romantica, una semplice celebrazione della luce presente in questi momenti della vita.” ‘Strange Room’ “Una canzone molto romantica. Avevo questo adorabile gruppo di amici nel Sussex, dove vivo in Inghilterra. Ci riunivamo nel mio appartamento e cantavamo insieme. Queste persone mi hanno offerto un sostegno incredibilmente importante nei primi tempi in cui sono rimasto da solo. Ad un certo punto, il proprietario di un locale che frequentavamo si è dovuto trasferire. La notte della sua festa di addio ho bevuto davvero troppo, mi sono stupidamente messo alla guida della mia macchina e sono finito in un fosso proprio in cima alla strada. Sono stato arrestato e ho passato qualche ora in cella. Dentro di me pensavo cose del tipo ‘Maledizione. Come è potuto succedere? Cosa sto facendo? Questo non sono io’. È un modo dolce ed empatico di esprimere ciò che può accadere nelle mente di una persona per indurla a prendere decisioni terribili. È un pezzo cruciale dell’album, anche perché è quello a cui Tom si è particolarmente attaccato.” ‘Stupid Things’ “Cosa piuttosto inusuale per i Keane, ‘Stupid Things’ è una canzone che racconta una storia. In parte, fa riferimento alle mie esperienze personali. Ero totalmente andato fuori di testa. Mi piaceva l’idea di parlarne, cercando di immaginare questo personaggio che incarna le caratteristiche di un uomo comune. Lavora nella city, a Londra. Lo vedo uscire per un’innocua bevuta a fine giornata. A un bicchiere ne segue un altro. Poi incontri qualcuno e le cose sfuggono di mano. Prima che tu possa rendertene conto, sei passato dall’essere una persona sana e onesta, che ha il totale controllo della propria vita, a crearti intorno questa rete di caos. È più facile di quanto si creda. Succede in continuazione. Ci scaviamo da soli buchi dai quali può diventare complicato riemergere. Il ritornello è come una litania di errori ma la strofa cerca di esprimere quanto sia semplice commetterli. Il fatto di cominciare a guadagnare denaro non ti rende improvvisamente un individuo diverso o migliore. Sei sempre il vecchio te stesso, vulnerabile come tutti gli altri.” ‘Phases’ “È una nuova sezione dell’album. È accaduto tutto questo e tutte queste cose vanno storte. Quindi, concepisco ‘Phases’ come un’introduzione. Come ‘Questa è un’esperienza umana. Se la vita non va nel modo in cui l’avevi pianificata quando avevi 22 anni, va bene lo stesso’. Ancora adesso, mi riesce molto difficile accettarlo. Pensi di avere un progetto per la tua vita ma la verità è che raramente funziona così. È bello dire ‘Ok, è andata come è andata, una porta si è chiusa e un’altra se ne apre’. È una canzone piena di speranza, che rispecchia un po’ il modo in cui mi sento. È come cercare di riprendermi e magari avere quell’effetto sugli altri.” ‘I’m Not Leaving‘ “Una canzone d’amore per le mie figlie. Volevo solo dire che ci sarò sempre. Le immaginavo come delle adolescenti alle prese con la scoperta del lato più brutale della vita, dalle delusioni amorose ai problemi con l’alcol. Forse cominceranno a fare errori importanti, sperimentando le difficoltà dell’esistenza. È un modo per affermare che papà sarà sempre al loro fianco, qualsiasi cosa accada.” ‘Thread’ “Volevo semplicemente cercare di descrivere quanto il matrimonio possa essere oggetto di un equilibrio molto delicato. Pensavo realmente che sarei stato con mia moglie per sempre. Cercavo di dire che ‘Mi sono trovato in questo posto in cui mi sentivo come appeso a un filo e tutto era in un bilanciamento sottile’. È una canzone sul grande valore di queste cose e di come esse possano scivolare via con estrema facilità.” ‘Chase the Night Away’ “È un pezzo molto più positivo, incentrato sul futuro, su un nuovo amore e su quanto sia difficile cominciare di nuovo da lì, specialmente quando si invecchia. Non è come avere 21 anni e passare da una relazione all’altra. Sei alla ricerca della persona giusta e pianifichi il tuo futuro. Iniziare ancora, nel pieno della quarantina, è diverso, è complicato. C’è ancora bellezza e ci sono ancora possibilità. Ho scritto queste canzoni per una persona che ho incontrato, cercando di dirle ‘C’è speranza. Grazie per avermi mostrato la luce, oltre all’ombra’.” ‘I Need Your Love’ “Questa è stata scritta in un momento di disperazione. È un inno d’amore alla Lennon-Springsteen. Credo che i morsi di uno sconforto lancinante che si sentono nelle parole rasentino l’umiliazione. È quasi una specie di ‘Farò di tutto per aggiustare le cose, mi annullerò per renderti felice’, che non è un modo sano di vivere. L’album si chiude con questo sguardo abbastanza sfaccettato alle relazioni. L’intero disco riguarda una rottura sentimentale. Non volevamo che avesse una conclusione facile. Adoro che cantiamo tutti insieme alla fine, come in una cantilena, un mantra sul bisogno di quell’amore. Significa molto per noi e, si spera, anche per le persone che la ascolteranno.”

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