

Tra i nomi più importanti del panorama alternativo anni ‘80, The Replacements alternano tesi riff garage e momenti di fragilità acustica con chitarra o pianoforte, in un sorprendente college rock sui generis. Rasoiate elettriche incidono gommose linee di basso, mentre le grida di battaglia di Paul Westerberg mantengono la loro gioiosa esuberanza anche in contesti più leggeri, talvolta impreziositi da riflessi blues e country. E su tutto troneggia il senso melodico della band statunitense, che diventa la forza delle prove più vicine al songwriting classico.