La cascata di versi immessa da Maks Korzh nella scena bielorussa dopo la fine degli anni Zero travalica i confini dell'hip-hop per raggiungere le vette di EDM e pop. Il frequente ricorso a chitarra acustica e pianoforte consente al rapper di mettere in mostra capacità melodiche da cantante consumato, in grado di destreggiarsi tra deflagranti riddim caraibici e beat da pista tanto quanto nelle suadenti dinamiche di una ballata senza orpelli. Il suo flow sfuma con naturalezza in un timbro impregnato di influenze giamaicane che accarezza i tasti e salta fra drop e casse in quattro.