Il panorama del rock alternativo contemporaneo è dominato da una tale commistione di stili e di generi che bisogna fare un salto indietro nel tempo di qualche decennio per ritrovare le origini di questo eclettico genere. A inizio anni Ottanta, band come i R.E.M. negli Stati Uniti o The Cure e The Smiths nel Regno Unito ereditarono la carica anticonformista del punk, rifuggendo da un facile successo commerciale e optando piuttosto per sonorità ricercate e testi intellettuali e intimisti. Sulla scorta delle esperienze di una generazione di predecessori che si era sottratta agli stilemi del classic rock, i gruppi alternativi degli anni Novanta si affermarono con maggiore sicurezza sui palcoscenici internazionali, pur proponendo ruvide sonorità grunge, come fecero i Pearl Jam e i Nirvana muovendo da Seattle alla conquista del mondo, o riscrivendo le regole del pop inglese alla maniera di Oasis e Blur.Nello stesso periodo in cui l’indie rock esplodeva su entrambe le coste dell'Atlantico nel mondo anglosassone, l’Italia sviluppava indipendentemente una propria scena alternativa molto prolifica. Fu così che, a cavallo tra vecchio e nuovo millennio, anche la musica italiana si arricchì di sonorità underground: gruppi come Afterhours, Bluvertigo, Subsonica iniziarono a ottenere grande successo commerciale grazie all’appoggio di illuminate etichette indipendenti, ma anche di fruttuosi contratti con importanti major discografiche. In Italia come nel resto del mondo, la musica alternativa si è sviluppata nell’arco degli anni per abbracciare un suono eclettico, che va dal garage dei White Stripes al revival post-punk di The Killers. Se dunque un tempo l’alternativa sembrava porsi come una forma di resistenza ai canoni del rock più classico, oggi si configura come un universo estremamente versatile, in cui spesso ricerca e innovazione si coniugano in modo originale al gusto nostalgico per armonie e ritmi del tempo che fu.