Viva Las Vengeance, settimo album in studio della band e primo lavoro dal 2018, è stato registrato interamente dal vivo su nastro e svela con sincerità nuovi lati di Brendon Urie. Il cantante e autore ci accompagna in un viaggio cinematografico e allo stesso tempo introspettivo attraverso la sua carriera musicale e le sue relazioni, riflettendo su fama, fortuna, amore e su tutte le storie che li riguardano. L’album si apre con la title track, che si riferisce sia alle origini dell’artista, cresciuto a Las Vegas, sia alla reputazione che la band ha per la sua teatralità. ‘Don’t Let the Light Go Out’, una dolente ballata che parla della fine di una relazione, valorizza la voce di Urie, mentre ‘Local God’ e ‘Say It Louder’ hanno qualcosa di metatestuale, poiché raccontano le vicende che portano una band alla fama e al successo. ‘Do It to Death’ chiude l’album col botto, facendo calare il sipario mentre il frontman canta un soffice “Shut up and go to bed” [“Fate silenzio e andate a letto”]. Viva Las Vengeance, settimo album in studio della band e primo lavoro dal 2018, è stato registrato interamente dal vivo su nastro e svela con sincerità nuovi lati di Brendon Urie. Il cantante e autore ci accompagna in un viaggio cinematografico e allo stesso tempo introspettivo attraverso la sua carriera musicale e le sue relazioni, riflettendo su fama, fortuna, amore e su tutte le storie che li riguardano. L’album si apre con la title track, che si riferisce sia alle origini dell’artista, cresciuto a Las Vegas, sia alla reputazione che la band ha per la sua teatralità. ‘Don’t Let the Light Go Out’, una dolente ballata che parla della fine di una relazione, valorizza la voce di Urie, mentre ‘Local God’ e ‘Say It Louder’ hanno qualcosa di metatestuale, poiché raccontano le vicende che portano una band alla fama e al successo. ‘Do It to Death’ chiude l’album col botto, facendo calare il sipario mentre il frontman canta un soffice “Shut up and go to bed” [“Fate silenzio e andate a letto”].