McCoy Tyner ha impresso il suo stile su un post-bop irrequieto fondato su un'inesauribile vena sperimentale, cimentandosi con la composizione per ensemble di varia forma. Sotto le sue dita il pianoforte diventa un'armonica cascata di note che si mescola a suggestioni africane e orientali, aprendo il sound a una dimensione quasi orchestrale in cui brillano percussioni di provenienza esotica. Capace di indicare direzioni innovative nell'accompagnamento, il genio di Philadelphia gioca con accordi massicci che fanno cantare la tastiera in modo feroce e spirituale al tempo stesso.