Dagli esordi sulla scia di Clifford Brown fino alle atmosfere crepuscolari delle incisioni postume, Lee Morgan colpisce sempre nel segno. Mentre intona una ballata, dispensa frenesie post-bop o infonde soul in un boogaloo, la sua tromba impone il mood ai suoi sestetti o a collaboratori rari come George Benson, impastando temi coinvolgenti fatti di tempi spezzati, colori accesi e sentimenti intensi.