Partita da Kassel per arrivare al deutschpop, LEA combina fragilità e perizia da cantautrice innamorata del pianoforte. Nelle storie degli esordi, un filo rosso collega le impronte emo lasciate sui tasti, la chitarra acustica di una ballad e i pattern digitali delle percussioni, in un’alternanza di sensibili estratti di coscienza e danze catartiche. Il tono distaccato dell’artista passa così dall’allegria alla foschia del noir, mentre pad rarefatti pongono l’accento sulle parole. Featuring hip-hop non sono rari in una discografia che unisce poesia urbana ed estetica post-hipster.