Nella seconda metà degli anni ’10, le chart si abituano alla presenza di Jay Wheeler. Con l’aiuto di DJ Nelson e di altri producer che contribuiscono a estenderne il regno oltre la rete, l’artista portoricano mescola echi tradizionali e modernità, amalgamando con naturalezza pianoforti, chitarre acustiche e synth. I ritmi decisi e sincopati tipici della trap si alternano a momenti confessionali, in cui i racconti di gelosie e passioni amorose scorrono tra melodie e flow corretti dall’auto-tune, mentre una serie di collaborazioni prestigiose arricchisce un catalogo in costante crescita.