Linee di basso reiterate scandiscono una marcia lungo il lato gotico del synth pop, mentre un canto baritonale monotono porta alla mente gli incubi crepuscolari immaginati dalla voce di Ian Curtis. La musica degli Interpol ricalca fedelmente il modello del post-punk più cupo, arricchendolo di intricati interplay di chitarra sull'esempio dei Television e di fredde dissonanze in stile Sonic Youth.