In un'Italia che, negli anni '50, guardava con ammirazione il jazz americano e la chanson francese, Gaber fu uno degli apripista per la grande tradizione della canzone d'autore italiana. Tuttavia, il grande successo ottenuto non impedisce all'artista milanese di reinventarsi completamente all'inizio degli anni '70, dando vita a quello che sarebbe poi stato conosciuto come teatro canzone. Fino alla scomparsa nel 2003, il Signor G non ha mai smesso di regalare al pubblico perle musicali di critica alla società, con una vena di ironia realista, dissacrante e spregiudicatamente sincera.