L'incendio di cui è stato vittima in gioventù avrebbe dovuto stroncargli la carriera; invece, gliel'ha fatta decollare. Non potendo più usare normalmente due dita della mano sinistra, Django Reinhardt si è inventato una tecnica strabiliante che ha ispirato generazioni, a lui successive, di chitarristi jazz. Il suo periodo con gli Hot Club de France, il quintetto guidato dal violinista Stephane Grappelli, è cruciale per definire la presenza della chitarra nell'Olimpo della musica afroamericana; un dato ancor più prezioso, se si pensa che Django è il primo, vero gigante europeo del jazz.