Figli della stagione d’oro dell’indie britannic, a partire dalla seconda metà degli anni Zero i Courteeners hanno messo a punto una proposta alternativa dall’impatto immediato. Il suono affilato delle chitarre elettriche domina la scena e lascia brevemente il posto a scarne composizioni acustiche, mentre l’incedere cadenzato della sezione ritmica asseconda a più riprese le dinamiche del post-punk. Passando in rassegna inni distorti, ritornelli che strizzano l’occhio al britpop e occasionali venature sintetiche, la penna del frontman Liam Fray rivela una rara profondità emotiva e sentimentale.