Quando la musica era affare di corte, Claudio Monteverdi cominciò a guardare oltre: integrando la polifonia nel neonato melodramma, il compositore cremonese diede il via all'opera e al gusto barocco in un colpo solo. Non meno influenti di drammi come l'Orfeo furono i nove libri di madrigali, affrontati dai più importanti interpreti del canto tardo-rinascimentale, come il soprano Montserrat Figueras. Il compositore utilizzò dissonanze e intervalli inusuali per sottolineare momenti particolarmente importanti: fra messe e arie, con i suoi intrecci polifonici, creò effetti atmosferici incredibili.