Tra i responsabili più autorevoli delle contaminazioni afro-cubane nel jazz newyorkese spicca Chico O'Farrill. Giunto in America a fine anni '40, il trombettista e compositore habanero non ha solo portato con sé ritmi, cadenze e melodie della sua isola, ma ha plasmato un ibrido tra charanga e big band, che trova espressione prima di tutto nelle sue tracce. Rumbe e swing orchestrali scritti per stelle come Benny Goodman o Dizzy Gillespie presentano ricchi e intricati arrangiamenti, capaci di far risaltare una voce solista anche in un muro di ottoni e sopra un tappeto di percussioni esplosive.