In un assolo furibondo o tra gli intrecci di spazzole Buddy Rich mette una tecnica batteristica leggendaria al servizio del jazz. Capace di indirizzare il mood con un improvviso cambio di metriche, il musicista combina grazia e potenza per arricchire l'enunciato melodico: i contrasti di toni e timbri di una carezza al charleston o un colpo di grancassa svelano lo spirito del band leader. In questo modo lo swing si fa discorso denso, preludio ideale del bebop sperimentato di persona con Charlie Parker, o piattaforma di lancio per le peripezie vocali di Ella Fitzgerald.