Ennesima incarnazione del talento di un guru del nuovo millennio come Jack Antonoff, i Bleachers hanno messo a punto una ricetta alternativa ibrida e raffinata, che ha consentito alla band del New Jersey di arrivare a collaborare con un mostro sacro della musica americana del calibro di Bruce Springsteen. In un quadro dalle sfumature cangianti, ballate rallentate che celano l’influsso del country cedono il passo a movimentati inni indie rock dalle striature elettriche, mentre cantilene allucinate a trazione acustica fanno spazio a sofisticate melodie elettroniche sulla rotta del synth pop.