Per Loredana Bertè, prima icona rock italiana, la trasgressione è una vocazione artistica. Nata a Bagnara Calabra (1950), è a Roma che si lancia nello spettacolo, tra la danza, il teatro musicale e i cori per la sorella Mia Martini. Dopo l’incendiario concept d’esordio sul sesso Streaking (1972), la fama arriva con ‘Sei bellissima’, inclusa nel secondo LP Normale o Super (1976), dove il suo stile tragico, ironico e romantico prende forma anche grazie alle penne di Ivano Fossati e Mario Lavezzi. In chiusura di decennio, Banda Bertè innova il pop italiano, introducendovi il reggae con ‘... E la luna bussò’: un successo superato solo dalla canzone-manifesto ‘Non Sono una Signora’ (1982) e dalla malinconica ‘Il Mare D’inverno’ (1983), scritta da Enrico Ruggeri, che trasformano gli album Traslocando e Jazz in due classici. Nel 1986 debutta sul palco di Sanremo con ‘Re’, composta da Mango ma passata alla storia per la provocatoria coreografia pré-maman. Dopo una lunga pausa, nel 1993 Ufficialmente dispersi la riporta alla musica, coinvolgendola in veste di autrice a un album sul crollo delle certezze. Mentre sperimenta spaccati autobiografici in brani quali ‘Amici non ne ho’ (1994), il suo sound degli anni Zero e ’10 si fa sempre più bruciante. Sorprendendo ancora le aspettative, la cantante ritorna però a indossare l’abito della popstar quando nel 2018 affianca i Boomdabash in ‘Non ti dico no’, aprendosi alle produzioni da pista.