Nonostante ne segni tecnicamente l’esordio in forma di LP, l’uscita di Album è un punto di arrivo della prima fase di Ghali, che nel 2017 ha già avuto modo di immortalare una biografia periferica e un immaginario alimentato da quartieri decentrati, serie tv e cartoni animati. Figlio della fluida mescolanza tra italiano, arabo e francese, uno slang innovativo dall’accento meneghino si combina a un flow rilassato, perfezionato a partire dal 2011 nelle fila dei Troupe D’Elite e poi come solista in grado di fondare precocemente l’etichetta Sto Records. Sotto il suo marchio indipendente, l’MC (Ghali Amdouni, nato a Milano nel 1993) pubblica Lunga Vita a Sto, raccolta-manifesto del genere “raptus” che riunisce i singoli sparsi in rete: su una strada impregnata di voglia di riscatto, la trap incontra bounce e influenze mediorientali nelle basi firmate in gran parte da Charlie Charles. Manga, telefilm e pellicole di culto gonfiano un campionario di citazioni pop che deflagra nel 2020 con DNA, in cui uno stuolo di producer amplia le atmosfere al servizio di uno stile autentico, attraversato da momenti di pura poesia, episodi di denuncia sociale ed esternazioni di riconoscenza verso la madre, vera compagna di squadra e principale sostegno in una vita complicata. Le fughe caraibiche e i viaggi nella club non mettono però in discussione il profilo genetico di un artista che, all’occasione, conserva il gusto di proiettarsi nella galassia hardcore.