Da sempre fieramente indipendente, Daddy Yankee è l’artista che ha trascinato il reggaeton allo status di fenomeno globale. • Nei primi anni ’90, l’MC si divide tra la passione per il baseball e la pratica del freestyle, finché un proiettile vagante non mette fine alle sue ambizioni sportive e ne decide implicitamente il futuro. • Dopo le apparizioni nei mixtape di DJ Playero, una manciata di LP e l’avventura Los Cangris con Nicky Jam, nel 2004 pubblica Barrio Fino che, trainato da ‘Gasolina’, si fa seminale portabandiera di un ibrido rap sul riddim dembow di scuola dancehall. • Una trionfale ascesa che ne afferma la figura a livello internazionale prepara il terreno per El Cartel: The Big Boss (2007), dimostrazione di forza di uno stile votato al crossover con hip-hop e pop, capace di attrarre star quali Fergie e Akon. • Se lavori come Talento de Barrio (2008) e Prestige (2012) sono ritorni al reggaeton duro e puro condito da contaminazioni latine e concessioni ad auto-tune ed elettronica, nel 2017 il successo planetario di ‘Despacito’, in collaborazione con Luis Fonsi, lo consacra definitivamente leggenda dell’urbano latino. • Sempre più convinto dell’anacronismo del formato album, il “rey de la improvisación” si concentra su singoli e progetti che lo vedono anche accanto a pionieri della latin trap come Anuel AA (‘Don Don’, 2020) o Bad Bunny (‘Vuelve’, 2017) e icone pop del calibro di Janet Jackson (‘Made for Now’, 2018).