Luca D’Orso (Salerno, 1998) scopre il rap in tv con i video di Kanye West, ma il cammino che lo trasforma in Capo Plaza parte dalla strada. È qui che, tra i graffiti con la tag Plaza e l’osservazione dei freestyler sui marciapiede del quartiere Pastena, da giovanissimo muove i primi passi e si immerge nella cultura hip-hop. L’imprinting legato alla vecchia scuola si sviluppa fino a dare vita a ‘Sto giù’: la traccia, caricata online nel 2013, comincia a far parlare delle sue rime, al tempo ancora poggiate sul boom bap. A sedici anni amplia il raggio d’azione a Milano, dove inaugura gli scambi di barre con Sfera Ebbasta, lancia la serie degli esercizi di stile noti come “allenamenti” e firma con la Sto Records di Ghali. L’album Sulamente nuje (2016), in tandem con Peppe Soks, è l’esordio ufficiale del rapper nella nascente wave trap, genere del quale diventerà una figura di spicco nel giro di poco tempo. Il vero debutto da solista, 20 (2018), è una rivendicazione di maturità musicale che rafforza il sodalizio con il produttore AVA. Ormai considerato parte del gotha della scena italiana, complici anche i featuring di colleghi quali Emis Killa e Guè Pequeno, l’MC punta ancora più in alto, ospitando le importanti collaborazioni internazionali che impreziosiscono PLAZA (2021), prova di classe in cui l’artista cerca una via personale alla drill, dando sempre maggiore spazio all’introspezione.