Vincitrice di 8 Grammy consecutivi sui 17 totali accumulati in carriera e protagonista di tre diverse cerimonie di investitura presidenziale, Aretha Franklin non è stata solo la regina indiscussa del soul ma anche una pioniera, nonché un’icona del movimento per i diritti civili. • Dopo la formazione nelle chiese e un periodo di scarso successo discografico, trova il proprio stile alla corte di Jerry Wexler all’Atlantic, che nel 1967 la introduce ai Muscle Shoals Studios, dove incide parte del materiale di I Never Loved a Man the Way I Love You. • Nella sua versione, ‘Respect’ (1967) di Otis Redding diventa un inno proto-femminista che evidenzia una caratteristica fusione di grazia e grinta, in grado di trasmettere la malinconia del blues e di gareggiare per agilità con le leggende del jazz. • Negli anni ’70, ritorna al gospel con episodi quali Amazing Grace (1972) e sperimenta un momentaneo declino nell’era della disco, trovando lo stimolo per esplorare funk e quiet storm e rilanciandosi con l’esaltante esecuzione di ‘Think’ offerta in The Blues Brothers (1980). • Se nel 1987 diventa la prima donna a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, nel 1998 si mette in gioco confrontandosi con sonorità contemporanee su A Rose Is Still a Rose. • L’esibizione da brividi del 2015 alla Casa Bianca commuove perfino Barack Obama, che descrive la cantante come la definitiva incarnazione del legame tra spiritual, R&B e rock’n’roll.