YOU

YOU

Originario di Mississauga, sobborgo della città di Toronto, Ali Gatie si è candidato al premio per la canzone dell’estate con ‘It’s You’, un atto di devozione a sfondo acustico che racconta l’impeto di un amore fiorente e l’amara consapevolezza che tutto potrebbe finire da un momento all’altro. Questo singolo ha anticipato l’esplosione di un nuovo e intrigante talento, che con le sue melodie passionali riesce a portare a galla sentimenti profondi. Nel suo album d’esordio YOU, Gatie dimostra che ‘It’s You’ è solo una tessera di un puzzle narrativo più complesso, capace di esplorare l’estasi e l’agonia di un amore che inizia e si esaurisce. Il disco contiene orecchiabili vibrazioni pop dal sapore tropicale sulla falsariga di ‘It’s You’, ma Gatie non esita a espandere i suoi orizzonti sonori con trame di synth ovattate e linee di chitarra elettrica fluide, fornite dal veterano Happy Perez, che rievocano le visioni dell’R&B ambient di Frank Ocean. “Volevo che questo progetto avesse la parvenza di un vero percorso, con tutti gli alti e bassi”, racconta Gatie a Apple Music. Ecco una guida traccia dopo traccia per orientarsi in questo saliscendi emozionale. It’s You “La vera peculiarità di questo brano è che non è nato come una canzone da pubblicare. Provavo realmente quelle emozioni per qualcuno, quindi ho registrato sul mio telefono una nota vocale, che conservo ancora, e l’ho inviata alla persona in questione senza nemmeno riascoltarla. Dopo aver realizzato ciò che avevo fatto mi sono detto ‘Beh, questa canzone è davvero speciale’. Ricordo di aver parlato con questa persona e di averle detto ‘So che questa canzone doveva essere solo per te, ma ho intenzione di pubblicarla perché è troppo bella per restare inedita’. In quel brano ho messo in mostra il mio lato più vulnerabile. E credo sia proprio questo il motivo per cui gli ascoltatori ci si identificano, perché quelle parole erano letteralmente rivolte a qualcuno.” Moonlight “Il primo verso recita ‘I bought you things that I didn’t even have the money for/If I could make you feel so rich, I don’t mind feeling poor’ (Ti ho comprato cose che non potevo permettermi/Se posso farti sentire ricca non mi importa di sentirmi povero). Si tratta di una una metafora: è come dire ‘Ti amo così tanto che anche se ti regalassi gli ultimi soldi che mi restano mi sentirei comunque più ricco’. Ero così innamorato e legato a quella persona che vivevo la mia vita attraverso i suoi occhi.” Used to You “Questa canzone parla della stessa ragazza per cui ho scritto ‘It’s You’ ed è cantata dal suo punto di vista. La nostra relazione stava attraversando un periodo problematico, ci stavamo per lasciare e non certo nel migliore dei modi. Così ho messo in musica i suoi sentimenti nei miei confronti, il concetto di base è ‘Non mi abbandonare’. È uno dei pochi pezzi in cui mi metto nei panni di qualcun altro, dal momento che volevo comprendere a fondo come si sentisse. Un’altra particolarità di questa canzone è che non l’ho scritta in modo ponderato, sono entrato in cabina di registrazione è ho lasciato uscire le emozioni.” Say to You “Qui la protagonista è la stessa di ‘Moonlight’, un’altra ragazza. È una sorta di continuazione di quel brano, parla di quando arrivi al punto di pensare ‘Ti amo e sei fantastica, ma ti comporti come se tutto andasse bene e io non mi sento bene. Perciò non so proprio cosa dirti. Non trovo le parole per spiegarti come mi sento’. Per quanto possa sembrare strano, ci ho scritto sopra un’intera canzone.” Love You Like That “Tecnicamente questa canzone è più un interludio, l’ho inserita a metà dell’album come se fosse una specie di pausa. Dopo avere iniziato con quattro pezzi molto intensi voglio concedere all’ascoltatore un po’ di tempo per riprendersi. È nata come una poesia e, in tutta onestà, mentre la scrivevo ho pensato che fosse molto nello stile di Frank Ocean. Le canzoni precedenti sono molto dirette: ‘Per favore, non spezzarmi il cuore’ o ‘Non so cosa dirti’. Questo brano è tutto una metafora, i riferimenti all’oceano sono un modo per descrivere i miei sentimenti. È una poesia accompagnata solo dalla chitarra. Il suono della chitarra di Happy è così meraviglioso che non c’era bisogno di aggiungere altro.” Sunshine “Dopo la pausa di ‘Love You Like That’, ‘Sunshine’ riporta al mood dei primi quattro brani. La cosa interessante è che si intitola ‘Sunshine’ ma evoca paesaggi uggiosi. Non è certamente una canzone allegra, ma è un altro pezzo dai tratti poetici. Canto ‘You taste like red wine’ (Hai il sapore del vino rosso) quando in realtà il vino non fa per me, non l’ho mai bevuto. Il concetto che voglio trasmettere è che a volte si diventa così dipendenti da un amore che può avere un effetto inebriante.” How Things Used to Be “Mi capita spesso di pensare alle relazioni passate e ciò mi fa sentire vulnerabile, mi chiedo ‘Chissà se pensi ancora a me nello stesso modo in cui io penso a te’. Per quanto mi riguarda, il verso più significativo della canzone è ‘The moments when you're gone/To me, they feel like eternity’ (I momenti in cui non ci sei/Mi sembrano un’eternità). Il concetto alla base del brano è ‘I miei sentimenti sono così radicati che mi ritrovo a scrivere canzoni su di te e a condividerle con il mondo. Ma si tratta di un sentimento reciproco? Anche tu pensi ancora a me o sono solo un inguaribile romantico?’” Holding On “Nella mia testa questo doveva essere il gran finale dell’album. Metà della canzone è scritta dal punto di vista della protagonista di ‘Used to You’. Ho scritto questo pezzo insieme a Belly e all’inizio era quasi una critica alla ragazza in questione, un’accusa: ‘Mi hai abbandonato!’. Ma una relazione si costruisce in due e volevo analizzare anche i miei errori. Perciò abbiamo modificato ogni verso che contenesse la parola ‘tu’. ‘Mi hai abbandonato’ è diventato ‘Ci siamo abbandonati a vicenda’. In questo modo abbiamo davvero chiuso il cerchio. Quello che vogliamo dire è ‘Non arrendiamoci. Proviamo a lottare per risolvere le cose perché ne vale la pena’. Alla fine rimane un senso di incertezza: ‘Chissà se sono ancora insieme, avrà funzionato?’” Lost My Lover “Questa è la chiusura del disco. È nata come una poesia dedicata a un’altra donna, ma si adatta perfettamente a entrambe le ragazze di cui parlo nell’album. A livello di testo credo che sia la miglior canzone che abbia mai scritto. Quando ho scritto il verso ‘Isn’t it ironic, the one I dream about is the reason I can’t sleep’ (Non è ironico? La persona che riempie i miei sogni è il motivo per cui non riesco a dormire) mi sono reso conto che questa canzone aveva qualcosa di speciale. L’amore è bello e puro, ma può anche essere complicato e oscuro, è un sentimento così potente che è in grado di controllarti.”

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