Rievocando la storia che portò alla nascita delle 33 riproposizioni alternative del valzer di Diabelli composte da Beethoven, Rudolph Buchbinder ingaggia un manipolo di artisti del pentagramma per ampliare il corpus delle letture possibili. Tra i massimi interpreti del genio di Bonn, il pianista affianca le proposte inedite alle famose versioni originali del tedesco e ad altre otto ricevute dall’autore in seguito alla richiesta inviata nel 1819. La vicenda conquista dunque una dimensione senza epoca, che contempla l’energica violenza di Brett Dean e le atmosferiche sospensioni di Max Richter.