Il sassofono contralto di Johnny Hodges, una delle migliori voci jazz del 20esimo secolo, era fondamentale per il sound della grande e leggendaria band di Ellington. In quest'opera del 1959, Hodges ed Ellington furono affiancati da molti altri artisti di grande spessore, compresi Harry “Sweets” Edison, Jo Jones, Roy Eldridge e Ben Webster (Tre tracce prevedono un sestetto e le altre sei un settimino). Duke compare solo in tre canzoni (“Stompy Jones”, “Just Squeeze Me (But Don’t Tease Me)” e “Going Up”) e il fenomenale Billy Strayhorn suona il piano negli altri brani. I dirompenti accordi di Ellington al pianoforte aprono “Stompy Jones”, brano che con un perfetto assolo mostra la bravura di Hodges. “Going Up” suona più moderna degli altri pezzi qui presenti: il chitarrista Les Spann ci dona delicati interventi al flauto, il pianoforte di Ellington sorprende per gli improvvisi colpi di scena e Hodges è semplicemente perfetto. In “Ruint” di Ellington e Hodges, brillano sia le parti suonate sia gli assolo. L'album si chiude con “You Need to Rock”, un jump blues in cui troviamo un assolo di Webster che spazia dal vellutato al ruvido e una raffinata interpretazione di Hodges ispirata al blues.