Rockstar

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Quando all’inizio del 2022 ha ricevuto un invito dalla Rock & Roll Hall of Fame, Dolly Parton ha esitato. Normalmente tutt’altro che timida e ben consapevole di aver cambiato per sempre il country con la sua storica carriera, la megastar ammetteva di non sentirsi a proprio agio nell’accettare uno dei maggiori riconoscimenti del rock, dal momento che non aveva mai davvero fatto quel tipo di musica, se non come ospite. Lasciatasi convincere in qualche modo, ha acconsentito alla nomina, ma voleva comunque pubblicare un vero album rock’n’roll che ne dimostrasse la buona fede e accrescesse il senso di legittimità della consacrazione. Avvalendosi dell’aiuto di autentici monumenti del genere per reimmaginare una selezione di classici, in Rockstar fa esattamente questo. A riprova di un’agenda che basterebbe da sola a giustificare un ingresso nella Hall, la lista delle collaborazioni include nomi del calibro di Elton John, Ann Wilson, Stevie Nicks, Lizzo e Paul McCartney. Un’autentica rockstar come John ha detto a Apple Music di aver passato degli splendidi momenti unendosi a Parton in ‘Don’t Let the Sun Go Down on Me’, una versione aggiornata della canzone resa originariamente famosa dal Baronetto nell’album Caribou del 1974 e successivamente divenuta ancora più celebre nella forma del duetto con il compianto George Michael. “Lei ha sempre dato l’esempio”, dice John della cantante a Apple Music. “Duetto con lei, ed è la prima volta in assoluto che cantiamo davvero insieme. È stata un’esperienza incredibile. Penso sia una donna eccezionale. Grazie al cielo, è nella Rock & Roll Hall of Fame”. Affiancata da una serie di leggende della musica, nelle 30 tracce dell’ambiziosa scaletta di Rockstar Parton si confronta con svariate epoche e diversi stili del rock. L’elenco delle icone inserite nel progetto comprende nientemeno che Paul McCartney e Ringo Starr (‘Let It Be’), Stevie Nicks (‘What Has Rock and Roll Ever Done for You’, una traccia precedentemente inedita da Rock a Little, album solista dell’artista del 1985) Ann Wilson della band Heart (‘Magic Man’) e l’ex cantante dei Journey, Steve Perry (‘Open Arms’). Anche Miley Cyrus e Chris Stapleton intervengono in rappresentanza della scena contemporanea, rispettivamente con ‘Wrecking Ball’ e una cover di ‘Night Moves’ di Bob Seger. Anche se l’ingresso nella Rock Hall è senza dubbio un nuovo importante motivo d’orgoglio, Parton confessa a Kelleigh Bannen di Apple Music di avere la speranza che la sua eredità superi i risultati musicali, andando ad abbracciare una vita di attività filantropiche. “Più di ogni cosa, mi piacerebbe sapere di essere stata un’ispirazione, di poter essere un’ispirazione per tutti i giorni che vivrò e anche molto dopo che me ne sarò andata, di potermi lasciare qualcosa dietro, forse qualcosa che ho detto o qualcosa che ho fatto e che possa fare la differenza. Magari una grande differenza”, spiega. “E che tutto questo possa fare dire a una persona ‘Beh, se ce l’ha fatta lei, posso farcela anche io. In fondo, era solo una povera ragazza venuta dalle montagne’”.

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