Pawns & Kings

Pawns & Kings

Per il loro settimo album, gli Alter Bridge hanno deciso di adottare un approccio differente da quello del lavoro precedente del 2019, Walk the Sky. “Prima di intraprendere il processo di scrittura delle canzoni per Pawns & Kings, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che fosse giunto il momento di ridurre la produzione rispetto ai nostri ultimi dischi”, spiega il cantante/chitarrista Myles Kennedy a Apple Music. “Detto ciò, era fondamentale che i riff e le melodie avessero il vigore per reggere il peso senza molti strati. Questo approccio ha finito per rendere l’album un po’ più diretto e, in qualche misura, più aggressivo”. Per capire cosa intende, basta ascoltare ad esempio la roboante apertura ‘This is War’ e gli imponenti riff in staccato di ‘Silver Tongue’. “Ci sono ancora momenti in cui sfruttiamo la densità sonora che tracce multiple possono apportare all’equazione”, sottolinea Kennedy. Alcuni aspetti di ‘Fable of the Silent Son’, tra gli altri, utilizzano questo approccio. Ma siamo sempre stati attenti a riportare lo stile dell’arrangiamento ai criteri stabiliti all’inizio del processo”. Di seguito, Kennedy e il chitarrista/cantante Mark Tremonti commentano le canzoni. ‘This is War’ Myles Kennedy: “Questa è nata da un sogno. È stato come se l’universo me l’avesse fatta piovere addosso. Si riferisce davvero alle lotte interiori, come i dubbi, l’ansia o la tensione. Stai combattendo una guerra dentro di te”. Mark Tremonti: “I riff, le melodie e i testi sono davvero notevoli. Dato che è tra i brani più pesanti, la gente pensa sia mio, ma l’idea inziale è di Myles”. ‘Dead Among the Living’ Mark Tremonti: “Questa è una delle canzoni che ho messo sul piatto io. Volevo tornare a un brano in stile ‘Come to Life’. Quando penso agli Alter Bridge, immagino un mucchio di sapori diversi, e uno di questi è un brano incoraggiante costruito su un riff. È importante per noi. Se stai passando una brutta giornata, potrebbe motivarti o aiutarti ad alleggerire il carico”. Myles Kennedy: “Appena Mark me l’ha mandata, ho pensato che avesse davvero un bel groove. Il testo parla di una persona che si è arresa e non riesce a riconoscere il suo vero potenziale; quindi, alla fine, la sfidi a vivere di nuovo. Al nostro pubblico piace questo tema, perciò, nel corso degli anni, abbiamo avuto alcuni di questi momenti rock’n’roll alla Tony Robbins”. ‘Silver Tongue’ Myles Kennedy: “È un tema che ho toccato più volte in passato, perché mi affascina. Parlo di quello della figura carismatica che è in grado di sedurre la gente con le sue parole: sa che non sarà ritenuta responsabile perché riesce a persuadere altre persone ad agire per lei e a prendersi la colpa”. ‘Sin After Sin’ Mark Tremonti: “Questo è tra i miei preferiti. La storia è affascinante e instaura un’atmosfera intensa. È iniziato tutto con un loop di batteria sopra il quale volevo scrivere un riff lunatico e cupo. È così che è nato il pezzo”. Myles Kennedy: “È un viaggio. In sostanza, denuncia chi nasconde i suoi peggiori difetti caratteriali dietro una facciata virtuosa. Nei miei molti anni spesi su questo pianeta, ho avuto occasione di imbattermi svariate volte in questo genere di cose e nella loro ipocrisia. Il concetto del testo trovava corrispondenza nella profondità della musica”. ‘Stay’ Mark Tremonti: “Ho sentito questa progressione di accordi nella mia testa, l’ho scritta e ho iniziato a cantarci sopra; poi Myles ha aggiunto il bridge. Veicola un messaggio che invita a ‘cogliere l’attimo’ tra due persone”. ‘Holiday’ Mark Tremonti: “Questo è stato uno dei brani che ha proposto Myles, e credo che contenga una delle performance vocali più belle. Ha molta personalità. È un brano rock spensierato e pieno di ritmo. Era necessario alleggerire l’atmosfera in alcuni punti”. Myles Kennedy: “Ci abbiamo lavorato un po’ su ed è diventata appropriata per questo album. Da un punto di vista lirico, forse ad averla ispirata è stato il fenomeno detto The Great Resignation a cui abbiamo assistito. Dopo il 2020, sembrava che la gente non fosse interessata a tornare allo stato di cose precedente. Si stava rilassando. Molte persone si chiedevano se nella vita ci fosse qualcosa di più. Essendo un completo maniaco del lavoro, non posso dire che riuscirei ad attenermi del tutto alla canzone”. ‘Fable of the Silent Son’ Myles Kennedy: “Qui è possibile ascoltare una persona che, con una certa onestà riguardo agli errori commessi in passato, dice: ‘Non fare quegli sbagli’. Si tratta di impartire alla gente intorno a noi le lezioni apprese con la lotta, in modo che non debbano affrontare lo stesso dolore. È semplicemente pesante”. ‘Season of Promise’ Myles Kennedy: “Si percepisce un’atmosfera anni ’90. Tratta l’idea di trasmettere di nuovo la saggezza. Nel corso della storia umana, la conoscenza appresa dalle generazioni precedenti viene promossa e tramandata. È importante. Credo che nella cultura occidentale i giovani dovrebbero dare retta alle persone più anziane e più sagge che sono sul pianeta da più tempo, e forse seguirne i consigli. Lo dico da persona di una certa età”. ‘Last Man Standing’ Myles Kennedy: “Dal punto di vista chitarristico, è un brano davvero divertente. Con Mark, ci siamo addentrati in nuovi territori, e ha un tempo strano. [Il testo] parla fondamentalmente delle ambizioni di chi accetta di vendere la propria anima per un tornaconto materiale. Accade molto spesso, purtroppo. Ma una volta raggiunta la vetta e l’apice della vita, come ultimo essere umano rimasto in piedi, ne è valsa la pena? Questo è il tema”. ‘Pawns & Kings’ Myles Kennedy: “Questo è un grido di battaglia per le persone che stanno ai margini. Non solo dovrai affrontare quella che potrebbe essere considerata la sfida definitiva, ma dovrai anche superarla. È la storia di Davide contro Golia”. Mark Tremonti: “Siamo rimasti a bocca aperta quando Myles ce l’ha proposta. Ci sono così tanti colpi di scena. Noi abbiamo aggiunto un tocco di Alter Bridge, ma è Myles che ha avuto il colpo di genio. Forse è addirittura la migliore canzone del disco, ed è perfetto che [in quanto singolo di punta] sia la prima che la gente sente”.

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