Con sorriso sardonico e occhio clinico, Bénabar scandaglia i vizi umani e della società in un disco che fa maturare il suo stile. Già dall’apertura ‘Politiquement correct’ si avverte la vena umoristica e battagliera del cantautore, sottolineata da un banjo che permea le tracce come un leitmotiv. Ma i paradossi sono anche quelli dell’anima, descritti nella profonda ‘Différents’ sulle note di un piano arpeggiato trionfante, nel rock dylaniano di ‘L’agneau’, o in una chanson che sa di jazz.
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